Tempo di lettura: 15 minuti
Nell’enciclopedia Treccani la parola “karma” viene descritta con queste parole:

“Termine che, nella religione e filosofia indiana, indica il frutto delle azioni compiute da ogni vivente, che influisce sia sulla diversità della rinascita nella vita susseguente, sia sulle gioie e i dolori nel corso di essa; sinon. quindi di «destino», concepito però non come forza arcana e misteriosa, ma come complesso di situazioni che l’uomo si crea mediante il suo operato.”

Teniamo a mente questa definizione, che molto probabilmente è anche quella da te conosciuta.

In questo articolo metteremo in discussione proprio il concetto di “karma”. C’è il rischio di urtare alcune sensibilità acquisite e certezze che alcuni di noi potrebbero considerare inviolabili.

Ma ormai lo sai bene: ci piace analizzare e ricercare le risposte plausibili e verificabili anche alle questioni più scomode, quelle per cui molti preferiscono celarsi dietro il “non so”, oppure alla frase “è un dogma e non si può dimostrare”.

Dobbiamo tener presente che le risposte non si possono trovare in questa dimensione.
Ciò non implica, però, che ci sia impedito di ricercarle in altri piani!

Anche con questo scritto, di cui l’ing. Stefani ci ha omaggiati, cerchiamo di portare alla conoscenza di tutti quanto necessario affinché i sinceri e volenterosi ricercatori possano affinare e verificare ciò che viene qui asserito.

Premessa
Iniziamo con una tabella definita secondo dati raccolti online su Wikipedia. Non ci serve andare nel dettaglio, ma ottenere una rapida comparazione generale. La bibliografia di riferimento utilizzata per la definizione di questi dati è elencata all’interno della pagina Wikipedia.

Lo ripetiamo: non ci interessa qui un’analisi dettagliata, ma una veloce visione di insieme.

I dati sono stati riportati in colonne per l’elaborazione.

Tabella 1: le principali religioni “organizzate” al mondo – rielaborazione dati generali da Wikipedia

Notiamo quindi che il numero totale di seguaci a una religione riscontrato in rete coincide quasi con il numero totale di abitanti di questo pianeta, stimato in più di 7 miliardi di persone (le più recenti stime parlano del raggiungimento della soglia degli 8 miliardi proprio a gennaio 2022).

Consideriamo comunque che tale dato potrebbe non essere completamente veritiero dal momento che una parte degli abitanti non professa attivamente detta religione come attribuito d’ufficio nel censimento.

Cos’è la religione?
Il termine “religione” sembra derivare dal latino rèligio, ma l’etimologia non è del tutto chiara.

Qualcuno collega tale termine con il concetto di “legame” (dal lat. religio -onis, prob. affine a religare «legare», con riferimento al valore vincolante degli obblighi e dei divieti sacrali – fonte).

Tuttavia, poco importa il vero significato etimologico, sappiamo bene che aderire a una religione può portarci dei benefici oppure obbligarci a delle scelte a cui non sentiamo di appartenere.

Per questo motivo è sempre fondamentale proseguire la ricerca in Coscienza sulla correttezza delle scelte che ci sono magari state imposte in giovane età. In tal modo possiamo completare il ciclo di crescita in perfetto stato psicofisico.

Un doveroso disclaimer

Quanto verrà esposto in seguito ha un responsabile, individuato nella figura di chi scrive queste righe (l’ing. Stefani, n.d.r.).

Troverai termini e convinzioni che potrebbero non essere in sintonia con nessun altro lettore. Per questo è doverosa una premessa e una piena assunzione di responsabilità: non vi è nulla di offensivo o discriminatorio nelle righe che seguono. D’altro canto, la speranza è che questo breve scritto possa contribuire all’unione dei popoli e all’abbattimento di talune barriere sociali, inutili e pericolose.

Un caro amico e ricercatore con cui discutiamo sovente di spiritualità e mondi sottili si professa ateo perché non crede a qualcosa o qualcuno di superiore a noi.

Ultimamente gli ho risposto che il suo professarsi “ateo” deriva probabilmente (tutto il suo essere Uomo) dall’incarnare qualcosa di superiore essendo la sua natura semplice e umile.

Pur avendo conseguito due specializzazioni universitarie, egli conferma che il livello di Coscienza non è legato alla religione; anzi, a volte la sensibilità e il rispetto per la Natura tutta si cela in esseri che non sono per nulla attratti da un credo religioso essendo essi stessi già realizzati internamente.

Troviamo numerosi esempi nella storia recente, escludendo i casi di puri materialisti che hanno avvallato a priori la superiorità dell’uomo sui regni della Natura e hanno mortificato con i loro insegnamenti la possibilità di sviluppo di una qualsiasi spiritualità.

Il senso della nostra vita

Per affrontare il tema del karma e comprendere cosa tale termine contempli dobbiamo spogliarci di ogni pregiudizio recondito e “aprirci” per farci attraversare dalle informazioni che stiamo per leggere.

Sarà poi la nostra Consapevolezza a dirci se trattenere o meno quanto raccolto, oppure continuare nella ricerca dei perché.

Per prima cosa dobbiamo chiederci qual è il senso della nostra Vita, ben sapendo che questo quesito apre un mondo di domande a cui pochissimi saggi e illuminati hanno saputo rispondere.

Nel nostro caso cercheremo di non divagare in teorie e ideologie, e andremo direttamente al punto.

Quando si nomina il “senso della vita”, molti iniziano a porsi domande del tipo:
– Perché la malattia ha colpito proprio me?
– Perché mi sono sposato con questa persona e non con un’altra?
– Perché mi è capitata questa disgrazia?
– Perché la mia vita è di solo sacrificio?

Sono domande che magari ti è capitato di porti nel corso degli anni.

Ricorda che l’educazione spirituale che i nostri genitori e la società ci trasmettono nei primi anni della nostra infanzia va a programmare il nostro stato nella vecchiaia.

Ne abbiamo parlato in un precedente articolo: vale il parametro secondo cui un’anima inaridita trasmetterà tale stato nel corpo, che quasi sicuramente sarà carico di acciacchi nell’età matura.

In particolare, quanto vissuto dal settimo al quattordicesimo anno si rispecchierà nel penultimo periodo della vita.

Per maggiori informazioni, clicca sul pulsante qui sotto e consulta La nostra età e il segreto per comprenderla, anno dopo anno.

Il karma e la legge del contrappasso

Il karma rappresenta una legge di compensazione detta anche del contrappasso.

In pratica tutto quello che facciamo comporta uno spostamento di energie che, in accordo con i principi della termodinamica, comportano un equilibrio. Sempre!

Tuttavia, non dobbiamo intendere che una determinata causa si riversi come effetto sull’essere stesso che l’ha causata, altrimenti l’esistenza sarebbe un puzzle di causa ed effetto e lo scopo della nostra esperienza verrebbe vanificato.

La legge di compensazione si basa su tre gruppi importanti, ovvero su azioni e fatti compiuti in una precedente esistenza, su azioni e fatti compiuti in questa vita e, come ultima fonte, su azioni che intraprendiamo in previsione di una prossima esistenza (a volte inconsciamente).

Se non crediamo o non accettiamo una esistenza passata e/o una futura la questione del karma va a decadere e decade una parte di quanto qui esposto. Naturalmente è una nostra scelta!

Possiamo allora accettare la versione di un aldilà eterno nel bene o nel male, oppure un “nulla”.

Se crediamo che la vita si consumi “tutta una tirata” potremmo anche essere molto felici e convinti di aver azzeccato lo scopo della vita, magari non accorgendoci che l’avevamo preparata “noi stessi” in una esistenza precedente.

Cos’è davvero il karma?

Se accettiamo il karma secondo la legge del contrappasso, dobbiamo considerare che tutto ciò che andremo a fare in questa vita ci prepara a quella futura.

Se per esempio impariamo ad amare e non giudicare e condannare, la prossima esistenza sarà sicuramente piacevole e tranquilla, ricca di soddisfazioni e preparatoria per ulteriori esistenze felici.

Rubando un’affermazione all’Antroposofia possiamo affermare che “il karma è quella legge che serve a modificare l’uomo”.

Causa ed effetto sono solo delle conseguenze. Questo è molto importante perché è fondamentale considerare cosa causa/effetto producano nell’uomo.
Pertanto, è fondamentale il nostro modo di agire/reagire a un determinato evento che a volte chiamiamo destino.

Per esempio, davanti a un evento negativo possiamo turbarci e ammalarci psicologicamente o fisicamente, oppure accettarlo e darci da fare per crescere e risolvere i problemi, ossia produrre una reazione positiva e “bruciare” il karma.

Se riusciamo a “portare in Coscienza” che un determinato evento può causarci dei danni in un futuro, oppure realizziamo che un determinato episodio capitatoci in un certo settennio e non risolto positivamente potrebbe crearci delle problematiche nel settennio gemello, allora potremo modificare il nostro destino e il nostro karma verrà allineato.

Ne abbiamo parlato più in dettaglio qui.

Un esempio

Per identificare in maniera migliore quanto fino a qui esposto, consideriamo un esempio particolare che ci è stato donato in una ispirazione.

Immagina di essere con una persona a te cara. Tutti e due avete una caramella con lo stesso gusto. Se vi scambiate le caramelle non succede nulla, ognuno di voi avrà una caramella.

Ma se al posto del dolciume avete una idea e la proponete alla persona di fianco e altrettanto farà questa, ecco che ognuno di voi avrà due idee che potrà elaborare, accettare o rigettare.

Nel primo caso avremo un solo passaggio materiale senza generazione di karma, nel secondo caso avremo fatto agire il nostro karma e potremo raccoglierne i frutti in questa esistenza o in una delle prossime.

Lo avrai già capito: ci troviamo davanti alla parabola dei talenti.

Dobbiamo produrre frutto per poter raccogliere. Ne consegue che se semineremo in maniera costruttiva raccoglieremo, se semineremo in maniera distruttiva ci verrà tolto anche quel poco che avevamo.

Settenni e stati karmici: la tabella

Come anticipato prima, un episodio capitatoci in un certo settennio e non risolto positivamente potrebbe crearci delle problematiche nel settennio gemello. Se ci rendiamo coscientemente conto di questo, allora potremo modificare il nostro destino e il nostro karma verrà allineato.

Cliccando sul pulsante qui sotto potrai scaricare una tabella che ci permette di iniziare a fare chiarezza tra le corrispondenze con i vari settenni e alcuni stati karmici.

La tabella è allegata sia come file Excel sia come file PDF.
Ti consigliamo di stamparla in formato A3, oppure con due fogli A4 da unire successivamente.

Puoi anche ricopiarla a mano.

Tabella 2: settenni e karma

Scarica la tabella e stampala in formato A3. Puoi anche utilizzare due A4 da unire. Oppure ricopiala a piacere!

Come compilare la tabella

Vediamo come compilare al meglio la tabella 2 che ci aiuta a collegare settenni ed eventi karmici.

Non avere fretta di riempire la tabella e non correre a facili deduzioni.

Nella prima colonna indichiamo le età, nella seconda riportiamo i principali eventi “esterni” a cui abbiamo assistito o con cui siamo venuti in contatto.

Qualche esempio? La perdita di una persona cara, la nascita di una sorellina o un fratellino, un evento fisico importante, eccetera.

Nella terza colonna, invece, riporteremo gli eventi “interni” che abbiamo generato o si sono manifestati nel medesimo periodo, ad esempio i sentimenti di paura o di rabbia per qualche fatto, un amore respinto, una violenza subita o sentimenti piacevoli e di gioia, e così via.

Se non ricordi bene alcuni eventi importanti, fatti aiutare da parenti o amici intimi per recuperare dei riassunti.

Al termine della compilazione noteremo i “legami” tra i vari eventi in funzione dei settenni oppure del ripetersi ciclico della nostra “storia”, al pari di un “segno” di quello che a volte chiamiamo destino, ma che se osservato sottilmente scopriremo essere dovuto a fattori karmici.

Accade spesso, ad esempio, che l’evento energetico causato dall’interruzione brusca di un amore all’età di 14 anni vada a ripresentarsi intorno ai 49 anni con il desiderio di affrontare una nuova storia sentimentale, oppure di porre termine a una in corso.

Un altro esempio potrebbe concernere la morte di una persona molto cara alla nostra età di 40 anni e notare di ritrovarci in uno stato di depressione verso i 61 anni.

Anche l’evento di un terremoto vissuto con spavento all’età di 6 anni potrebbe riemergere intorno i 36 anni con qualche fobia per gli ambienti chiusi o per i piani elevati.

Per aiutarti nella compilazione, qui sotto trovi la tabella 2 precompilata con alcuni eventi ipotetici.

Tabella 2: settenni e karma, precompilata con esempi

Alcune precisazioni

Abbiamo già parlato delle fasi della vita in un precedente articolo (clicca qui per recuperarlo).

Aggiungiamo ora solo alcuni spunti antroposofici su alcune “tappe” fondamentali della nostra esistenza terrena perché possono contribuire a far chiarezza sui cambiamenti di stato psichico a cui l’essere umano è spesso sottoposto.

La maggior parte dell’umanità può acquisire l’intuizione, ovvero la capacità intuitiva di poter vedere le vite precedenti e riconoscere Esseri nel Mondo Spirituale, solo a 63 anni; prima dei 56 anni non si può avere l’ispirazione, ovvero udire parole nel Mondo Animico, e prima dei 42 anni non si può avere l’immaginazione, ossia vedere immagini nella Cronaca dell’Akasha (qui non intesa come la capacità figurativa di creare).

Superati i 63 anni di età possiamo anche entrare in contatto con Forze che sono al di là della Vita.

Per approfondire: la questione animica

Abbiamo parlato di vite passate e di vite future. Ma quante persone sono davvero in possesso di quella parte animica che consentirà loro la conservazione delle memorie acquisite durante la vita attuale? Quante invece sono delle pure unità di alimentazione?

Quindi: qual è il reale numero di esseri viventi che hanno la possibilità di reincarnarsi con la loro parte animica?

Come puoi immaginare, il discorso diventa piuttosto complicato e richiede la citazione delle varie razze che popolano questo pianeta, le quali, ibridandosi tra loro, hanno reso molto difficile una identificazione specificata solamente dai caratteri somatici esterni (ne abbiamo parlato qui).

Oramai lo sai bene: l’essere umano dotato di sufficiente consapevolezza è curioso e non si lascia abbindolare dal potere, cerca in tutti i modi di scoprire le motivazioni di alcune scelte e non appena ne intravede lo scopo occulto riesce a crescere ancor più in consapevolezza, e quindi in Coscienza.

Di norma nei posti di potere o in posizioni politiche troviamo in maggioranza esseri privi di parte animica e, ancor peggio, privi anche di un IO proprio, sempre pronti a seguire un capo, a fare da scendiletto per qualcuno, spesso assecondando scelte impopolari in netto contrasto con le ideologie per cui il popolo aveva dato loro consenso.

Ecco, questi esseri sono puro mangime per le entità di potere, per le razze che stanno distruggendo la Spiritualità umana in cambio di una materialità assurdamente insulsa.

Questi esseri potranno reincarnarsi solo a livelli ancora inferiori di evoluzione in quanto il tradimento degli ideali crea tormenti nei mondi sottili.
Ne abbiamo già parlato qui: da qualche parte la legge della termodinamica deve pur riequilibrarsi.

Ippocrate ha affermato “se l’Anima si ammala essa consuma il nostro corpo”. Una tale affermazione, donataci da un essere di tale levatura, dovrebbe risvegliare in noi un desiderio immediato di conoscere la nostra parte sottile al fine di tenerla costantemente al riparo da ogni danneggiamento.

Una nota sui nostri amici animali

Quando parliamo di karma può sorgere spontaneo chiedersi quale sia il karma degli animali.

Bisogna subito precisare che dal momento che gli animali non hanno un IO proprio, ma un “IO” di gruppo, essi non hanno un karma.

Quando muore, poiché non ha un IO come quello umano, l’animale dona tutte le sue esperienze a un IO di gruppo a seconda della razza e specie a cui appartiene.

L’animale, pertanto, non si reincarna nuovamente come avviene invece per l’uomo che ha un karma personale (oltre a quello di popolo).

Tuttavia, alcuni animali, restando molto a contatto con l’uomo (l’animale aiuta a scaricare le energie negative dell’uomo) assumono determinati “vizi” e si “umanizzano” sia nel bene che nel male. Questo fatto consente alla loro morte di trattenere una parte del loro spirito qui nella Terra.

Questi animali possono rimanere per anni o fino alla morte dei loro padroni loro vicino, magari trasformandosi in esseri elementali e diventando uno “spirito” di protezione della casa.

Alla nostra morte incontreremo le anime di gruppo degli animali e potremo “rivedere” anche i nostri cari amici animali perché ne avremo facoltà.

>> Per approfondire l’uso di Epicard su pianti e animali, clicca qui.

>> Per approfondire le influenze geopatiche su piante e animali, clicca qui.

Prossimamente tratteremo l’argomento “karma” collegato con le vite precedenti, di cui iniziamo a percepirne gli effetti nel corso dell’esistenza attuale.

Questo contenuto è stato scritto dall’ing. Stefani nel gennaio 2022.

Aggiornamento 14.02.2022
Abbiamo pubblicato uno scritto relativo al karma e alle vite passate.

Clicca sul pulsante qui sotto per proseguire la lettura.