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Ci stiamo addentrando sempre più nell’affascinante mondo della geobiologia.

Oggi vogliamo fornirti qualche esempio pratico per riconoscere come le geopatie influenzino piante e animali.

Se ti manca qualche passaggio, puoi recuperare con queste Info Utili:

Un breve riassunto
Come nell’antichità l’uomo era a conoscenza dei metodi per testare il luogo ove soggiornare o edificare abitazioni, templi e città, così nella nostra epoca gli architetti e i progettisti dovrebbero adottare soluzioni ragionate per tutelare la vita, interagire in modo armonico con l’ambiente, prevenire le malattie di origine geopatica e consentire un miglioramento del livello di vita nel nostro pianeta.

Come abbiamo visto in precedenti contributi, tra i principali fattori da tenere in considerazione prima di una nuova progettazione o di una fase di bonifica di edifici già esistenti troviamo:

– la rete di Hartmann, composta da reticoli con dimensione media di 2 x 2,5 metri, disposta perfettamente in asse Nord/Sud e Est/Ovest. Questi reticoli arrivano sino alla biosfera e hanno uno spessore medio di circa 21 cm, la direzione è dalla terra al cielo;

– la rete di Curry, composta da reticoli con dimensione media di 3,5 x 3,5 metri, disposta perfettamente a 45° con l’asse Nord/Sud e Est/Ovest. La direzione è dal cielo verso la terra.

Vi sono altre tipologie di radiazioni geopatogene e di disturbi artificiali che influiscono sul benessere ambientale.

Ecco perché le ricognizioni esplorative o prospezioni biofisiche vere e proprie sono fatte sul luogo e prevedono una buona conoscenza del terreno da studiare e, naturalmente, una perfetta padronan­za del proprio corpo e delle sue reazioni.

Professionisti e obiettivi

Il geobiologo si occupa della prospezione o indagine delle radiazioni geopatogene.
La biologia architettonica, o bioedilizia, si occupa del modo di costruire gli edifici, senza influenzare e danneggiare la salute dell’uomo.

Il contatto tra la geobiologia e l’edilizia naturale, deve sfociare nello studio comune dell’influenza che esercitano le radiazioni geopatogene sulla salute dell’uomo.

Il fine è identificare le zone di irradiazione geopatogena negli ambienti frequentati da persone, animali e piante per verificare quali sono i luoghi inadatti a una lunga permanenza.

Vediamo ora alcuni esempi pratici riferiti al regno vegetale e animale.

Le piante

Osservando i parchi, i giardini, i viali e i terreni alberati, la direzione assunta dagli alberi nella crescita può mostrare le energie geopatogene.

Infatti, gli alberi, con l’eccezione di alcune specie come querce, frassini, salici, sambuchi e olmi, si piegano in direzione opposta a quella delle energie negative nascoste, in un tentativo di fuga purtroppo per loro impossibile.

Non è raro che alberi piantati lungo linee geo­patogene sviluppino forme tumorali.

Possiamo vedere nelle foto che seguono alcuni esempi.

Un albero da frutto (prugne) piantato su una linea geopatica ha sviluppato una forma tumorale, come si può notare dalla foto in dettaglio.

Questo albero da frutto (albicocco) è stato piantato su una linea geopatica molto forte. Si notano l’inclinazione e la mancanza di vegetazione nel lato sottoposto a perturbazione.
Dopo alcuni anni lo stesso albero è caduto da solo nel vano tentativo di sfuggire alle geopatie. Sul tronco reciso, è possibile notare, nel lato esposto alla geopatia, come la corteccia risultasse più spessa, il tentativo di «protezione» messo in atto dalla pianta stessa.

Gli animali

Alcuni animali rifuggono del tutto i nodi geopatici, altri li ricercano. Le mucche, per esempio, a causa della distanza tra gli arti anteriori e posteriori “sentono” quando sostano sui muri della rete Hartmann

Quando si allevano animali in cattività, è quindi importante porre attenzione alle dimensioni della gabbia (da evitare del tutto se possibile!), perché gli animali soffrono moltissimo se non possono evitare le influenze dei nodi o degli scorrimenti di acqua sotterranea fino a sviluppare malattie anche gravi o perdere la fertilità.

Di seguito un piccolo elenco di esseri viventi che prediligono o rifuggono per natura i nodi della rete di Hartmann.

Prediligono i nodi:

  • gatti domestici
  • formiche
  • api
  • vespe
  • molte specie di uccelli
  • serpenti.

Rifuggono i nodi:

  • cani
  • mucche
  • cavalli
  • topi
  • conigli
  • galline.

Per approfondire il tema, ti consigliamo le Info Utili che trovi nella sezione Geobiologia.