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“La materia è solo una delle forme in cui può esprimersi l’energia… e pertanto materia ed energia non sono indipendenti.”

Questa celebre frase di Albert Einstein ci porta dritti alla famosa equazione E = mc², che altro non è se non la quantificazione di tale concetto.

Se analizziamo questo concetto con il pensiero puro, che è fondamentale per sviluppare i sensi sottili, si apre davanti a noi un mondo infinito di possibilità, al momento celate dal materialismo che impera.

Il pensiero puro ci porta a toccare con mano cos’è la Spiritualità e perché senza quest’ultima l’essere umano non può evolvere.

Il peso della formazione
La scuola, o sarebbe meglio dire le “entità” che amministrano la Cultura, hanno allontanato sempre più lo spirito dall’insegnamento offerto ai nostri bambini e bambine.

Sotto l’egida di una formazione puramente scientifica si arriva persino a giustificare l’insegnamento della parità di genere e l’omosessualità per fini moralistici, senza riflettere sul principio che l’essere umano va educato prima di tutto come “anima”, lasciato libero di sviluppare i propri sentimenti etero o omosessuali che siano, formandolo prima a “conoscere” la propria parte sottile interna e accompagnandolo a scoprire il proprio scopo di Vita e il proprio orientamento sociale.

Nelle formazioni delle scuole misteriche viene insegnato che un essere umano di sesso femminile possiede un “corpo eterico” maschile e viceversa per il sesso maschile.

Questo concetto è importantissimo per l’equilibrio dello sviluppo vitale e per consentire alla bellezza di un fanciullo di assaporare che dentro il proprio contenitore alberga un essere spirituale eterno.

Il tempo esiste?
La formula di Einstein conferma un concetto davvero importante.

“Il tempo non è più una realtà assoluta, ma dipende dall’osservatore o meglio dalle coordinate su cui ci si basa per il calcolo.”

Ciò significa che se noi siamo gli osservatori e in noi alberga un essere spirituale possiamo percepire che il tempo è esso stesso un essere vivente, una “entità”.

Potrebbe sembrare un azzardo, ma le antiche scritture, e in particolar modo quelle in forma misterica, sembrano confermare proprio questo fatto.

Molti animali hanno un metabolismo accelerato rispetto a quello umano e la loro vita è mediamente ridotta o allungata rispetto a quella media di un essere umano.

Ma fermati un attimo.

Non appena ci rendiamo conto che dobbiamo paragonare la durata della vita di un animale alla nostra per avere un parametro di riferimento comprendiamo già quanto il tempo sia “relativo”.

Se approfondiamo tale concetto con il pensiero puro possiamo arrivare a incontrare l’entità del tempo, a dialogare con essa e comprendere che tale manifestazione si è resa necessaria per poter parametrizzare gli eventi e completare un percorso di evoluzione in questo Cosmo.

Allo stesso tempo, comprendiamo che il tempo come lo intendiamo noi è, in sostanza, inesistente per il nostro Spirito.

Qualcuno, magari proprio tu, potrà dire: “il mio viso si è riempito di rughe, la mia forza giovanile sta scomparendo, la mia vista si è affievolita… e questo è un segnale che il tempo esiste e si fa ben sentire!”

Ecco, questo tipo di affermazione è verissima e, potremmo dire per foruna, è valida per tutto il genere umano, anzi è indispensabile. Dovremmo, anzi, ringraziare se arriviamo a notare le rughe sul volto o se intorno ai cinquant’anni (o prima a causa dell’uso intenso dei computer e dei sistemi informatici) la nostra vista si “allunga” e dobbiamo ricorrere agli occhiali per vedere da vicino.

La paura della morte e, molto spesso, quella della sofferenza ci fanno sperare di rimanere su questa terra il più a lungo possibile e magari in buona salute.

Solo se iniziamo a considerare il tempo come un nostro pari, una entità energetica che ci aiuta a crescere, a svilupparci, a fare le esperienze buone e quelle cattive, che ci concede di avere la memoria per sfogliare gli eventi passati e, perché no, anche quelli futuri, saremo qui, su questa terra, in un ottimo stato, al massimo delle nostre potenzialità.

Il tempo è vivo e dialoga continuamente con noi.

La composizione del tempo
Risulta importante comprendere un altro concetto: il tempo si compone di sequenze di fatti e quando noi ricordiamo le cose ci troviamo a visualizzare gli eventi vissuti recentemente in una forma chiara e quelli esperiti in periodi più lontani in maniera offuscata.

Potrebbe apparire, e viene di fatto giustificato in tal modo, come logica conseguenza dello scorrere del tempo. In realtà, quell’offuscamento è dovuto al fatto che più aggiungiamo eventi, più quelli lontani vengono sommersi dai recenti e perdono forza. Il tempo, pertanto, conserva tutti questi eventi e consente la funzione della memoria.

Consideriamo un animale. Il nostro amico cane, per esempio, ha una durata di vita ridotta rispetto alla media umana.

Il “tempo” del cane è basato su ritmi metabolici accelerati rispetto a quelli umani. Quando lo osserviamo, vediamo il respiro velocissimo, auscultando il battito cardiaco lo troveremo molto più rapido del nostro, mentre mangia la sua pappa lo fa rapidamente e altrettanto rapidamente avviene la sua digestione.

Pertanto, possiamo dire che il concetto di tempo è relativo all’osservatore e non è assoluto.
L’unica realtà assoluta è la velocità e in base a quest’ultima si può considerare e valutare il tempo.

Date queste premesse e volendo indagare il tempo nei mondi sottili, sorge spontaneo chiedersi come si possa valutare il tempo nei mondi sottili e se in qualche maniera esso è collegato alle modalità di calcolo elaborate in questo pianeta.

Una risposta derivata da una analisi logica e una sottile è la seguente: nei mondi sottili non ci sono i sensi fisici con cui analizziamo la materia e pertanto decade la maniera di calcolo e raffronto dello scorrere del tempo a cui siamo educati. Tuttavia, nei mondi sottili intervengono altri fattori a noi invisibili in questa dimensione che collegano l’entità trapassata agli esseri viventi fisicamente e fanno percepire lo “stato evolutivo” del pianeta.

Laika sente il peso dei suoi 12 anni “umani”, ma la voglia di giocare non manca.

Dobbiamo abituarci a pensare in termini grandiosi: eternità! Infinità!

Paramahansa Yogananda
Il tempo e l’eternità nei mondi sottili

Sì, “dobbiamo abituarci a pensare in termini grandiosi: eternità! Infinità!”.

Paramahansa Yogananda espresse questo concetto, riportato in una raccolta dei suoi scritti e dei suoi detti (Il Maestro disse).

In questa frase è celata una Verità profonda, una delle chiavi di accesso ai mondi sottili per riprendere coscienza della nostra natura spirituale e comprendere che il tempo è inserito nell’eternità e pertanto esiste solo se noi lo facciamo esistere.

Non c’è metodo migliore per spaventare l’essere umano e renderlo schiavo: è sufficiente riempirlo di paure e sottometterlo a sentimenti di rabbia e di invidia.

Nella nostra epoca si arriva a metterci l’uno contro l’altro, e ciò ci impedisce di ragionare con la nostra mente, fornendoci un pacchetto di idee e concetti già pronti, come quelli che ci arrivano dai giornali, dalla televisione, dalla scuola…

Sorge spontaneo chiedersi, quindi: tutti questi eventi erano già stati pianificati?

Se lo consideriamo una entità vivente energetica, è stato il “tempo” a permettere questo disastro o esiste qualcosa di superiore che lo ha consentito?

Pensa in grande
Per arrivare a una conclusione dobbiamo imparare a pensare in termini grandiosi.

Non fermiamoci ad ascoltare le notizie e gli insegnamenti nocivi dei media, gli articoli che bollano come fake qualsiasi ricerca “fuori dal coro”…

Siamo esseri spirituali eterni e dobbiamo riprendere a ragionare come eternità, consapevoli che l’esperienza terrena sarà limitata e dovuta al fatto che dei nostri 12 sensi ne possiamo attualmente utilizzare solo 5 per fare esperienza fisica.

Porteremo il ricavato come “bagaglio cosmico culturale” quando giungerà il nostro momento.

>> Per approfondire, clicca qui.

Immagina per un istante di tempo di essere eterno, di poter vivere fisicamente senza limiti, eternamente.

Ma ecco che già queste poche parole contengono degli errori enormi.

Veniamo educati sulla base del nostro sistema temporale e quando supponiamo di non morire mai fisicamente stiamo già associando il concetto alla nostra definizione di tempo, mentre lo scorrere degli eventi può avvenire a varie velocità e rimane necessariamente soggetto ai parametri energetici dell’entropia.

L’entropia aumenta sempre e pur associandola, anche se non è del tutto corretto, allo stato di disordine, possiamo affermare che il sistema punta sempre all’ordine e per ottenere ciò occorre il parametro temporale.

Per approfondire, ti consigliamo di riprendere il discorso sulla “matematica cosmica” di cui abbiamo parlato in due precedenti articoli, che puoi recuperare qui e qui.

Ora vediamo alcuni spunti meditativi inattaccabili, che ci aiutano a comprendere meglio il tempo e il fatto che è l’essere umano a creare il cosmo e viceversa.

Spunti meditativi inattaccabili

Quelli che seguono sono solo degli spunti di riflessione, che ci possono, tuttavia, aiutare nel nostro percorso verso la spiritualità.

– L’essere umano ha 25.920 pulsazioni al giorno, la stessa quantità di anni che impiega il Sole per attraversare tutto lo Zodiaco.

Respiriamo 18 volte al minuto al pari del ritmo lunare in quanto la Luna impiega 18 anni nella sua orbita di attraversamento dell’eclittica.

– Abbiamo 72 pulsazioni al minuto corrispondenti al ritmo solare in quanto un giorno solare ha la durata di 72 anni umani (terrestri).

Sappiamo che la vita “inizia” con un respiro (in questa dimensione fisica) e se calcoliamo quanti respiri facciamo in una vita media troviamo che 18 respiri al minuto moltiplicati per 60 minuti e per 24 ore al giorno ci conducono al risultato di 25.920 respiri, tanti quanti sono gli anni impiegati dal Sole per attraversare lo Zodiaco.

Questa “coincidenza” non può e non deve lasciarci indifferenti, siamo noi i creatori dell’universo e il tempo con cui ci identifichiamo fa parte della creazione, vive con noi.

L’uomo antico sentiva benissimo l’azione di Saturno e Giove nella testa, Venere e Mercurio nell’apparato digerente, del Sole nella sfera cardiaca. Si sentiva coinvolto in tutto, tanto che non aveva senso discutere della composizione del sistema solare, egli ne faceva parte integrante coscientemente.

I dodici segni zodiacali corrispondono, infatti, alle dodici parti del corpo umano:

– Ariete = cranio e cervello
– Toro = collo, tiroide e apparato vocale
– Gemelli = spalle, braccia e apparati simmetrici, sistema nervoso
– Cancro = seno e stomaco
– Leone = cuore e petto, colonna vertebrale
– Vergine = apparato digerente e intestino
– Bilancia = reni e pelle
– Scorpione = organi sessuali e sistema escretore
– Sagittario = fianchi e fegato
– Capricorno = sistema scheletrico
– Acquario = sistema circolatorio
– Pesci = piedi e sistema linfatico.

Nota esplicativa: perché parlare di antroposofia?

Nei mesi scorsi abbiamo iniziato a esporre dei concetti antroposofici, appartenenti quindi a quella che viene chiamata antroposofia.

Vediamo meglio il motivo di questa scelta.

Come è noto, mentre la fisica classica si occupa del cosmo e del macrocosmo, la fisica quantistica si interessa dell’infinitamente piccolo.

Molti fisici classici non accettano quanto scoperto con la fisica quantistica soprattutto perché molti di questi concetti non sono determinabili al pari di quanto accade per la teoria relativistica della fisica classica.

L’antroposofia, il cui principale esponente possiamo riconoscere in Rudolf Steiner, mette d’accordo questi due emisferi, anzi, porta illuminazione in tutti i concetti scoperti e in quelli ancora da scoprire.

Come diceva Steiner, l’intento è “aver cura della vita dell’anima nell’uomo singolo e nella società umana sulla base di una vera conoscenza del mondo spirituale.”

Privi di dogmi, possiamo indagare anche le esperienze più estreme, senza paure e senza limiti; la base logica e reale di quanto riportato è fondata sulla nostra dimensione vitale.

Un esempio: l’iceberg

La fisica classica afferma che prendendo come riferimento un iceberg galleggiante nel mare e paragonandolo al nostro universo, la parte affiorante rappresenta la materia fisica che noi conosciamo corrispondente al 4% dell’intero, mentre la parte nascosta (sott’acqua) si divide in energia oscura per il 72% e in materia oscura per il 24%.

Se consideriamo l’iceberg come totalità del nostro universo, la parte affiorante è materia conosciuta, il restante è per il 72% energia oscura e per il 24% materia oscura.
Notiamo subito come la scienza relativistica, la fisica classica, sia costretta a parlare di energia e materia “oscura” per cercare di trovare delle risposte logiche ai quesiti fondamentali della Vita.

Appare quindi importante cercare di capirne di più, di andare oltre, di aprire la nostra mente, anche e soprattutto verso ciò che non possiamo apparentemente quantificare.

Questa breve analisi prosegue con un “gioco da spiaggia” un po’ particolare: clicca sul pulsante qui sotto per continuare la lettura.

Questo testo è stato scritto dall’ing. Stefani nel luglio 2022.