L’essere umano non è ancora un “uomo”.
Si identifica come “specie umana” commettendo l’errore di identificarsi con la specie animale.
Infatti, gli animali costituiscono una specie se riuniti in base alle caratteristiche che li accomunano, ma il vero “uomo” possiede un IO che lo rende molto particolare rispetto alle altre specie.
Anzi, gli consente di essere lui stesso una “specie” a parte, come singolo soggetto/individuo.
Affermazioni un po’ forti, non credi?
Indaghiamo meglio.
Gli uomini non esistono ancora,
Sulla Terra vi sono solo esseri umani.
Dobbiamo imparare l’arte di usare la base umana,
per far nascere da essa il vero uomo.
Il suono della luce – Tiziano Bellucci
Chi è l’ “uomo”?
Queste ci porteranno piano piano ad accorgerci che possiamo pensare senza l’uso del cervello fisico e liberarci da una infinità di problematiche che attanagliano gli esseri umani.
Esiste un metodo accessibile a tutti per verificare se il nostro IO è presente e attivo nel nostro involucro fisico e pertanto se abbiamo la capacità di fare esperienze nel “non tempo”.
Ne abbiamo parlato qui.
Un esempio concreto
Possiamo interpellare il nostro corpo o meglio i nostri organi e ascoltare cosa hanno da dirci.
Il nostro corpo e i nostri organi sono attraversati dalla medesima corrente vitale e occupano uno spazio circoscritto nel medesimo istante di tempo; pertanto, sono un tutt’uno con la nostra entità spirituale.
Prendiamo, per esempio, il nostro fegato.
Questo è ciò che faremo: cerchiamo di comunicare con lui (in forma sottile, energetica) per scoprire se quel leggero senso di pesantezza dopo mangiato sia dovuto a un eccesso di cibo, a una combinazione errata di alimenti oppure a una sostanza in particolare a cui risultiamo non idonei.
Cosa fare
L’ultima parte di questo articolo riporterà un estratto del Corso di Geobiologia Percettiva tenuto dall’ing. Stefani a Palermo nel 2020.
Dalle tabelle e figure riportate potrai notare che per “consultare” il nostro fegato dobbiamo fare riferimento a un elemento liquido (Azione primaria) e che il sangue di colore blu (venoso) in entrata, ne esce ancora del medesimo colore (a differenza dei polmoni).
Osserverai, inoltre, che dobbiamo approcciarci al nostro corpo eterico che segue un ritmo di 28 giorni come il mese lunare.
Come dovrebbe avvenire questo approccio?
In una posizione comoda, in solitudine e in silenzio, portiamo la nostra mano più sensibile (destra o sinistra) nella posizione corrispondente al fegato facendo attenzione che sia il chakra del palmo della mano a trovarsi nella posizione mediana dell’organo.
Aiutati con la figura che trovi nell’approfondimento per la posizione di massima e con il maggior calore emesso in quel punto per la corretta individuazione, lavorando sulla pelle senza indumenti interposti.
Chiudiamo gli occhi e lasciamo che i pensieri fluiscano fino a terminare la loro azione, forziamo la nostra mente a percepire tutte le sensazioni che arrivano senza preconcetti e focalizziamoci sulle immagini che si formano e sulle figure che prendono forma.
Il palmo non toccherà la cute, resterà sospeso di qualche millimetro sopra la parte in analisi.
Il potere dell’autoanalisi
Se abbiamo avuto la pazienza di attendere (a volte servono molti minuti) l’acquietamento delle acque mentali, percepiremo sicuramente delle figure colorate e delle forme rotondeggianti, in movimento più o meno rapido.
Se in mezzo a queste forme rotondeggianti arriviamo a scorgerne delle altre spigolose, possiamo trarre le conclusioni che alcune tossine si trovano in circolo nel nostro corpo e nel nostro sangue.
Continuando l’autoanalisi andremo in profondità per scoprire quale elemento ingerito ha causato la disarmonia e visualizzeremo, passando in rassegna il cibo ingerito, quale abbia la tonalità di colore più scuro ed evanescente.
Noteremo questa variazione di luminosità perché il cibo, o la sostanza ivi contenuta e non confacente al nostro sistema digestivo, assorbe tutta l’energia luminosa.
Ciò è riscontrabile con maggior evidenza nelle autoanalisi sottili, in quanto l’energia congesta non viene riflessa, ma solo assorbita.
Appena identificato l’elemento in contrasto potremo già avere una prima “diagnosi” della causa e agire di conseguenza con qualche sostanza depurativa; anche la sola acqua intrisa del nostro intento purificatore farà il proprio dovere in breve tempo e potremo visualizzare nella prima urina un tono di colore insolitamente più scuro, segnale di pulizia in corso.
Per riassumere
Questo è solo un esempio tra i più classici, non possiamo riportare qui una tabella esaustiva con le tipologie associative tra organi e immagini sottili, anche perché andremo a invadere il campo medico.
I protocolli sempre più rigorosi e le tabelle con valori imposti fanno a volte percepire che un essere in perfetta salute, ma con valori discostantisi dalla media calcolata, sia considerato ammalato. Ciò che cerchiamo sempre di ricordare è l’importanza di mantenere armonia ed equilibrio.
Riscoprire e stimolare l’approfondimento delle nostre qualità spirituali ci aiuta a risvegliare le percezioni che tutti i nostri organi ci inviano 16 ore al giorno tramite il nostro IO (confronta la tabella).
Non dobbiamo demordere se all’inizio della nostra “visita medico-energetica” sembra che l’organo in auto esame non voglia comunicare con noi.
Probabilmente l’oppositore è la mente che va a intromettersi, magari quest’ultima ci dice che è meglio non scoprire la verità, ma la Verità è una sola e la nostra parte spirituale è l’unica a saperla e a fornirci le eventuali soluzioni.
L’esempio sopra riportato, riferito al fegato, è uno dei casi tipici e anche il più semplice per avviare una persona volonterosa a scoprire le capacità latenti della propria parte spirituale e il collegamento con il corpo fisico.
Ricorda: non appena attiveremo questa sensibilità, tutti i sensi fisici si metteranno a disposizione anche per le percezioni sottili.
Le prove visive dell’autoanalisi energetica
Riportiamo di seguito alcuni disegni derivati dalle percezioni visive descritte da soggetti che si sono dedicati con Volontà Cosciente e impegno alla tecnica appena descritta.
Questa figura rappresenta la descrizione che una signora ha fatto dell’auto visione del proprio stomaco: un secchio contenente una fiamma per metà rosso/arancione e per metà verde scuro/bluastra.
Il fondo del secchio era chiuso, mentre dalle pareti uscivano piccoli getti scuri che scoppiettavano quasi subito.
Il secchio rappresenta un contenitore, in questo caso lo stomaco/intestino.
Un primo segnale deducibile è chiaramente un eccesso di acidità, il verde/blu è sentore di bile (eccesso d’ira, nervosismo), mentre i fori sulle pareti portano a conferma di una permeabilità intestinale con tossine che passano in circolo anziché venir bloccate.
Questa ragazza soffre di calcolosi renale fin da piccola.
Tramite i palmi delle proprie mani posti sulle reni ha redatto questo disegno in cui si nota una vasca da bagno antica riempita per metà di acqua tracimante e per metà di latte che non trabocca.
Si può dedurre che le reni funzionano bene con i liquidi normali, ma si bloccano con il latte (non tracima); inoltre, i due liquidi non hanno separazione meccanica, ma non si mescolano.
L’aspetto antico della vasca indica che si tratta di un carattere genetico ereditato in discendenza.
La ragazza ha superato questo problema con l’aiuto di un medico esperto in alimentazione.
Il signore che ha realizzato questo disegno aveva un problema al ginocchio destro, il quale risultava dolorante già al mattino appena alzato e peggiorava nei fine settimana.
Tutte le analisi sono risultate negative e pertanto sono state escluse cause congenite o fisiche.
L’autoanalisi lo ha portato a disegnare un sacco di cemento anche se il suo lavoro era di concetto in un ufficio.
In questo caso il problema consisteva nel gravoso impegno che si era assunto e nella poca fiducia in sé stesso di poter portarlo a termine. Il dolore al ginocchio è scomparso non appena ha preso coscienza che con la Volontà tutto si risolve e l’articolazione (paura di andare avanti nella vita) si è stabilizzata.
Chiedi sempre l’aiuto di un medico professionista
Naturalmente, non dimenticare mai che qualsiasi patologia va curata da un medico professionista!
L’analisi di cui ti abbiamo parlato è un invito a prendere coscienza delle potenzialità in noi celate e delle modalità per interpretare le informazioni.
Il nostro inconscio “parla” per immagini e per archetipi e non a parole.
Le parole indicano l’avvenuto processo da parte della mente per mezzo del subconscio e del conscio e, quindi, in sostanza, una manipolazione.
La vasca da bagno tra gli esempi precedenti, ad esempio, rappresenta l’archetipo di un contenitore per l’acqua; il fatto che fosse antica conferma che già il subconscio è intervenuto a segnalare un legame con un archetipo presente in memoria da molto tempo e associabile, in questo caso, con dei caratteri ereditari probabilmente segnalanti allergie alimentari ai prodotti del latte.
Per approfondire: un estratto dal manuale del corso di “Geobiologia Percettiva” tenuto dall’ing. Stefani a Palermo il 27.09.2020
Di seguito una tabella riepilogativa dell’interazione degli elementi della Natura con gli organi principali e le Entità che compongono l’essere umano.
Possiamo affermare che tutti gli organi vitali alla nostra esistenza sono “creati” e gestiti dalle Entità della prima colonna.
La colonna AZIONE PRIMARIA riporta il mezzo con cui l’Entità della prima colonna agisce e il rapporto tra i colori del sangue trattato o in transito (arterioso o venoso).
Occorre specificare che le varie Entità agiscono “direttamente, con e per” tramite; ad esempio l’IO non può muovere direttamente le membra, deve utilizzare il corpo astrale che a sua volta media col corpo eterico che invia il comando al corpo fisico.
Ecco perché queste Entità devono essere coordinate, armoniche e in perfetta salute.

Ogni organo principale menzionato nella tabella soprastante possiede nel nostro capo (testa) una controparte di “dialogo col mondo esterno”:
– Cuore = epifisi (ubicata al centro del capo, faccia inferiore dell’encefalo)
– Rene = occhio (ha la stessa forma del glomerulo)
– Fegato = lingua (vedere anche la forma)
– Polmone = naso
È interessante far notare anche il ritmo con cui le quattro “Entità” che compongono l’essere umano agiscono nel nostro spazio temporale e il loro collegamento “superiore”, la tabella seguente ne riporta alcune caratteristiche.

Questi ritmi sono finalizzati allo sviluppo dell’essere umano e alla sua evoluzione consentendo appunto lo sviluppo di questi quattro “corpi/entità”.
Ad esempio, l’IO ha necessità di agire col ritmo delle 24 ore in quanto nelle ore di sonno si “stacca” dall’essere umano e noi riprendiamo atto della sua presenza solo al risveglio.
Il corpo fisico, invece, ha bisogno delle quattro stagioni per evolversi perfettamente e possiamo notare che alcune popolazioni prive di questa variazione delle stagioni non riescono a evolversi in maniera pari a quella di latitudini ove, invece, c’è una presenza di stagionalità complete.
Per applicare in maniera eccellente la Geobiologia dobbiamo conoscere anche alcuni “segreti” riguardanti i nostri organi interni e appena in possesso di queste informazioni dobbiamo applicarle coscientemente per ottenerne il massimo effetto.
Tutti i nostri organi sono organi di senso dei metalli, ad esempio il cuore percepisce gli effetti di tutto l’oro che ci circonda e il fegato di tutto lo zinco.
Per percepire coscientemente tutto quello che ci circonda dobbiamo attivare l’IO e scopriremo che anche i metalli si percepiscono per suo tramite una volta attivato.
Nella ricerca dei metalli col biotensor, oltre al “pensare” al metallo stesso, ci aiuta in maniera fondamentale posizionare la mano libera in corrispondenza dell’organo risonante con l’elemento cercato, essendo detta frequenza sempre perfetta.
Nella figura che segue sono riportate le correlazioni tra i principali organi e i metalli corrispondenti, oltre alle corrispondenze con i pianeti di influenza.
Dal punto di vista di un materialista una siffatta tabella non ha alcun senso, mentre per un geobiologo evoluto che sappia leggere in profondità i segreti del Creato, tale tabella rappresenta una scheda a raggi X per il passaporto verso i mondi sottili.

Rudolph Steiner ha ben illustrato un esempio con cui poter comprendere e interpretare la differente manifestazione tra Fisico, Anima e Spirito:
– camminate in primavera in un prato e vi arrivano i profumi delle piante, i colori dei petali, la brezza dell’aria, la temperatura: questa è l’attività del corpo Fisico che si manifesta attraverso i sensi fisici;
– notate che una cosa vi piace parecchio, un’altra un po’ meno, un colore vi cattura di più e un altro di meno, una forma la trovate aggraziata e un’altra invece insopportabile: questa è l’attività Animica, la sua risposta a quello che i sensi ci hanno trasmesso;
– cominciate a riflettere osservando un albero sul fatto che l’anno precedente era quasi morto e ora è rigoglioso, osservate la regolarità di un filare di uva ben curato: avete cominciato a riflettere su che cosa? su quello che il vostro corpo vi ha trasmesso e sulle sensazioni sviluppate nella vostra anima, cioè cominciate a pensare e lo Spirito è proprio questo, per noi esseri umani lo Spirito è il pensare, esso si manifesta tramite l’attività del pensare (non il pensiero).
PER CONCLUDERE
Da centinaia di anni (più di 400 circa) è in atto una forma di suggestione collettiva che tende ad allontanare l’Uomo dalle proprie radici spirituali e pertanto legarlo solo alla materia.
Per prendere consapevolezza di sé occorre prendere coscienza delle nostre differenze rispetto agli altri, ai nostri simili e a tutto ciò che incontriamo nel creato; in questa maniera possiamo tenere viva e rafforzare la nostra consapevolezza ed evitare di cadere nel gioco di potere che ci vuole tutti uguali e assoggettati a una linea teorica oltre la quale si viene considerati “eretici”.
Se non prendiamo coscienza delle nostre differenze, o meglio se le enfatizziamo, potremo veramente crescere in consapevolezza in quanto cominceremo a “vedere” oltre lo standard imposto.
Possiamo immaginarci la nostra realtà di tutti i giorni come un colore qualsiasi, ma solo se noi stessi diventiamo un colore differente potremo risaltare in questa realtà e non scomparire come purtroppo il “sistema” sta cercando di fare.
Questo esempio banale nasconde in realtà una chiave importantissima, ovvero la vibrazione: dobbiamo vibrare con una frequenza differente e superiore a quella impostaci come standard.
Dobbiamo accettare che nella nostra realtà duale tutto ha un genere, il maschile si manifesta con la chiave della “volontà” e il femminile con quella della “immaginazione”. Questi aspetti non si riferiscono alla sessualità fisica, ma al genere mentale di noi stessi, il genere interiore. Il genere esteriore potrà influenzare il genere interiore attivandolo ulteriormente o limitandolo.
Il genere maschile deve orientarsi verso quello femminile per poter evitare di tendere alla caoticità, mentre il genere femminile deve tendere a quello maschile per evitare l’immobilità o la stagnazione.
La normalità come viene intesa ai nostri tempi non è altro che un costume di maggioranza del momento e purtroppo si tratta di una presa di coscienza collettiva su un qualcosa; quello che invece non viene considerato normale è di conseguenza un qualcosa che non viene preso in coscienza e quindi non fa parte della nostra consapevolezza, come ad esempio i trattamenti sanitari che non seguono dei dettami classici imposti dalla maggioranza.
Per poter approfondire la nostra origine spirituale dobbiamo lavorare su alcuni concetti base, primo fra tutti quello che prevede l’Universo composto da solo due essenze: Informazione ed Energia.
L’informazione possiamo anche paragonarla al Pensiero e pertanto le cose che troviamo nell’Universo sono composte da idee, concetti, pensieri di cui noi siamo partecipi, mentre l’energia serve per dare forma tangibile all’informazione.
Il suono che consente anche la trasmissione dell’informazione ha una consistenza solo sul nostro pianeta in quanto si propaga attraverso l’aria, mentre in assenza di quest’ultima cessa la sua propagazione come la intendiamo noi, ma prosegue in ogni caso come vibrazione.
Nella maggior parte dei testi antichi, considerati sacri o meno, viene riportato:
Dio disse = suono
E la luce fu = energia
Sembra proprio che la creazione avvenne per mezzo di una vibrazione, un’onda con una certa frequenza che obbligatoriamente si è divisa in due parti speculari tra di loro (legge dell’ottava) per poter esistere, una in controfase all’altra e con una frequenza doppia rispetto all’originale (divisione in due parti, per poter esistere senza annullarsi a vicenda), ma permettendo la trasmissione di una singola informazione vibrazionale.
Da questa onda nacque pure la particella elementare di energia, il fotone e l’antifotone e tutto si trasmise per risonanza e amplificazione.
È importante sapere che la Coscienza creò per prima cosa una informazione, una vibrazione e quindi avvenne l’aggregazione dell’energia che condensandosi (attorno alla vibrazione in modalità corrispondenti alle caratteristiche del suono) formò la materia che noi conosciamo normalmente.
Ovvero la vibrazione creò la materia, ovvero il suono creò la materia, come d’altra parte affermò Giordano Bruno: “… la vibrazione è l’idea (pensiero, informazione) e la materia prende forma per dare veste a questa idea …”.
Alcuni suoni creano (attirano) materia di un certo genere che diventa molto stabile in base alla loro armonia e altri non armonici possono creare materia con caratteristiche meno stabili o addirittura pericolose per la salute degli esseri umani (particelle radioattive per esempio).
Da tutto ciò si può dedurre che la ricerca della “particella di Dio”, cercando qualcosa che ha massa nell’atomo per definirla come particella base (bosone di Higss), è un puro spreco di energia, in quanto la particella è formata da energia condensata da vibrazioni e pertanto potremo definire la particella come un effetto e non la causa (la causa crea l’effetto nella nostra dimensione duale).
La famosa particella andrebbe pertanto cercata nella vibrazione capace di addensare l’energia fino a creare la particella stessa e se riflettiamo bene, questa vibrazione risiede nella nostra Coscienza e pertanto nella nostra capacità di “creare”.
Questo potrebbe essere un altro motivo per cui da diversi secoli si sta cercando di impedire lo sviluppo spirituale dell’essere umano.
Nella canzone “Blowin’ in the win” Bob Dylan chiede, tra le altre cose:
… how many hears must one man have before he can ear people cry?
ovvero
… quante orecchie deve avere un uomo prima di sentire gli altri che piangono?
Questa frase ben inserita da questo autore in una melodia meravigliosa viene spesso dimenticata oppure considerata come qualcosa di classico per rafforzare la presa sul pubblico, dovuta al carattere forte dell’autore.
Molti autori moderni sono da considerarsi alla pari di poeti e mistici del passato, molti artisti comunicano il risveglio spirituale attraverso opere che i media non valorizzano anche perché non possono comprendere appieno essendo “ciechi e sordi” alle vibrazioni spirituali.
Da molti decenni, e in particolare maniera nel 2020 e 2021, assistiamo a un inquinamento uditivo delle informazioni; le energie che riceviamo tramite i nostri orecchi sono disarmonizzanti, fiumi di numeri negativi, dati assolutamente deprimenti fatti echeggiare con degli scopi assurdi e privi di rispetto per la Vita così come predisposta per la nostra crescita coscienziale.
L’udito è un senso fisico molto importante in quanto ci consente di captare il suono, ma ulteriormente più importante è l’udito sottile ovvero la capacità di “percepire” le vibrazioni che si celano sia in un suono, sia in una qualsiasi fonte di energia.
La Fisica insiste sul fatto che nell’universo si cela un rumore di fondo originato dal big-bang primordiale in quanto viene rilevata una certa frequenza sull’ordine dei 160 Ghz, ma non può trattarsi di un rumore in quanto nel vuoto i suoni non possono propagarsi e pertanto occorre trattare questa frequenza come una vibrazione la cui origine può venire solo supposta.
Sviluppando il nostro “udito sottile” potremo arrivare a percepire addirittura questa vibrazione di fondo dell’universo e imparare a separarla da tutte le altre vibrazioni che “affollano” la nostra realtà fino a dare risposta al verso della canzone di cui sopra: non occorre alcun orecchio fisico, il dolore di tutte le persone che piangono verrà percepito e risanato dall’emissione di vibrazioni d’amore da parte di ogni essere umano risvegliato alla Vita.
Per quanto concerne il big-bang primordiale così come supposto dai fisici moderni sono certo che non sia mai avvenuto, chiunque voglia proseguire nella propria ricerca spirituale potrà arrivare alla conclusione che la separazione è dovuta alla necessità di fare esperienza, ma che il Tutto è sempre stato unito e che Tutto e Tutti sono e siamo UNO.
La riflessione continua…
Clicca sul pulsante qui sotto per saperne di più.