tutti gli esseri umani di questo pianeta sono pronti per riscoprire le loro potenzialità nascoste?
La risposta è no.
Hai letto bene. Purtroppo, la risposta è negativa.
Vediamo di capire il perché.
L’argomento è molto delicato e ti chiediamo di leggere attentamente la premessa a questa trattazione: useremo termini e concetti secondo determinati significati, senza alcuna intenzione di offesa.
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Il suono della luce – Tiziano Bellucci
Una premessa fondamentale
Non si intende, pertanto, utilizzare il termine secondo la consuetudine attuale che lo lega a un motto razzista.
Non utilizziamo in questo contesto il termine “etnia”, poiché il significato è diverso in origine; l’etnia si basa anche e soprattutto sugli aspetti storici, culturali e linguistici comuni a una determinata popolazione.
Formare l’uomo
Nel nostro pianeta convivono diverse razze di individui, ma sarebbe meglio dire diversi “contenitori” fisici aventi caratteristiche morfologiche differenti in funzione dell’area di nascita e/o dei genitori d’origine.
Se all’interno di questi contenitori si manifesta la parte animica e la parte spirituale in percentuali corrette e collaboranti con la parte mentale, ecco che abbiamo un essere che possiamo chiamare “uomo”.
Le caratteristiche
Quali sono le caratteristiche e le principali qualità positive e negative, dunque i poteri di queste razze?
Alcune non possiedono la parte animica (Anima Spirituale) e pertanto non possono provare sentimenti di rispetto per gli altri.
Anzi, riescono facilmente ad arrivare a posizioni di potere e sottomettono i propri simili in vari modi, anche con azioni di ipnotizzazione di massa; falsificano e manipolano gli intenti rivestendo di zucchero concetti velenosi e dimenticandosi che non vale il detto “ucciderne uno per salvarne 100” quando è possibile portare a salvezza tutti.
Come possiamo distinguere queste razze?
Dobbiamo innanzitutto osservare accuratamente i loro comportamenti, i lineamenti, il modo di parlare e di agire.
Non stiamo assolutamente parlando del colore della pelle o dei tratti asiatici o europei, dobbiamo prestare attenzione ai tratti salienti del cranio, alla mandibola e agli zigomi e quando questi ultimi risultano molto pronunciati e spigolosi, esiste la concreta possibilità che si tratti di una razza particolare.
Dobbiamo, inoltre, osservare la modalità di espressione: un essere provvisto di Anima viene tentato a gesticolare in un discorso per sottolineare i concetti e facilitare la comunicazione, uno non animico “spara” il concetto e usa molto spesso termini freddi e violenti, si sente superiore e cerca di calpestare l’animo e i sentimenti altrui.
Ancora, un essere privo di parte animica non si farà scrupoli ad avviare una guerra, a mentire spudoratamente, a sacrificare persone o cose per scopi apparentemente democratici, imporrà regole con la scusa di salvaguardare il bene comune e cercherà di bloccare e spegnere lo sviluppo spirituale nelle persone in quanto quest’ultimo è l’arma che potrebbe distruggere per sempre gli esseri che non possono avere questa entità immortale che si chiama Anima.
Per alcune razze sembra che il tempo non esista e ci sia una entità che impossessatasi di un corpo comanda tutti gli altri corpi per mezzo delle anime di gruppo, le quali agiscono come ipnotizzate al pari dei lemming o dei topi nella fiaba del pifferaio magico.
Una nota importante
Occorre sottolineare che l’Anima non è lo Spirito (come a volte viene confuso), così come il corpo non è l’Uomo.
Ma se nel corpo risiedono Anima e Spirito, allora possiamo parlare di un Uomo.
Alla morte le due ultime entità si staccheranno, mentre il corpo, l’involucro fisico, tornerà alla Terra restituendo tutti i componenti presi in “prestito”.
Facciamo chiarezza
Per ottenere dei risultati rapidi e duraturi nel nostro percorso di risveglio spirituale dobbiamo obbligatoriamente imparare a osservarci, al fine di ottenere risultati certi al 100% sulla nostra vera natura.
Di contro visualizzeremo i rischi se avessimo continuato a operare nei limiti della nostra mente e fisicità.
Ad esempio, iniziamo con l’osservare il nostro braccio mentre si solleva e prende un bicchiere per bere, chiediamoci se l’azione proviene dalla nostra parte animica o dalla parte spirituale o dalla nostra mente e cerchiamo di percepire se l’atto di bere è una reazione a uno stimolo automatico.
Osserviamo tutti i movimenti e comprenderemo presto quali sono automatici e quali, invece, potremmo gestire con il nostro IO.
Non appena riusciremo ad attuare questo comportamento vigile che corrisponde in sostanza a una meditazione contemplativa, cambieremo il nostro stato di coscienza e ci libereremo dai condizionamenti indotti dall’educazione e dalla società in generale.
Anima o Spirito
Abbiamo affermato che l’Anima non è lo Spirito.
A questo proposito è d’obbligo specificare che tutte le passioni e gli istinti corrispondono alla parte animica, mentre lo Spirito è di per sé già perfetto e comprende il “Tutto”.
Il compito principale dell’essere umano che attualmente si identifica solo con la propria parte animica è quello di portare a perfezione proprio quest’ultima, in maniera tale da identificarsi sempre più col proprio inconscio, con l’intelletto collegato allo Spirito.
Il motivo principale per cui dobbiamo imparare a “osservarci” risiede nel concetto seguente: lo Spirito umano prende coscienza di sé per mezzo di un supporto verso cui può riflettersi e questo supporto è appunto l’Anima.
Con la nostra osservazione e percezione di qualsiasi sentimento, pensiero, movimento che ci avvolga arriveremo ad agire tramite lo Spirito direttamente sulla parte animica e per suo tramite prima nella mente e, infine, nel corpo.
Quando saremo a questo livello anche le percezioni dei sensi sottili saranno attive oltre a quelle dei sensi fisici.
Attraversare le porte
Se hai partecipato all’Azione del 29 settembre in onore di San Michele ricorderai che nella procedura si chiedeva di focalizzarsi a ogni attraversamento di una porta (arco).
Dalle impressioni comunicateci, molti hanno confermato la validità di questa tecnica (per altro molto antica). Le impressioni riportate sono state in maggioranza relative a uno stato di assorbimento, in alcuni casi con leggeri capogiri, altri con vibrazioni e sensazioni da “pelle d’oca”.
Sono state tutte conferme di movimenti e sblocchi energetici; normalmente, queste energie rimaste ferme per moltissimo tempo nello sbloccarsi portano gioia, maggiore vitalità, forza fisica e psichica e sempre un maggior livello di consapevolezza.
D’altra parte, la missione di San Michele è quella di “Spiritualizzare la materia” come comunicatoci da Rudolf Steiner.
Ci sono morti e Morti
Un commento a parte deve essere riservato ad alcune segnalazioni particolari giunteci da parte dei partecipanti all’Azione di Luce.
Diversi Guerrieri di Luce hanno riportato che utilizzando l’archetipo, oltre a numerose piacevoli sensazioni (ne abbiamo parlato qui), hanno avuto la netta presenza di avere a fianco un loro caro non più in vita e ne hanno chiesto il motivo.
Dobbiamo riflettere sul fatto che esistono i morti e i Morti. I primi possono aver terminato la loro esperienza in questa dimensione terrena, oppure possono essere in vita, ma solo come contenitori, ma i secondi, anche se scomparsi alla materia, sono sicuramente più vivi dei vivi.
Alla nostra dipartita lasciamo il nostro contenitore a Madre Terra mentre le nostre parti animiche e spirituali si staccano.
I Morti (con la M maiuscola) sono più vivi di chi rimane in quanto non devono più sottostare a un contenitore, non ne hanno più il peso fisico e limitante, finalmente il loro Spirito e la loro Anima sono liberi e avvolgono e comprendono tutto, come d’altra parte possiamo fare anche noi con un percorso di risveglio spirituale.
Ecco che l’archetipo di San Michele, se utilizzato correttamente e con Volontà Cosciente, diviene un vettore di trasporto verso i mondi sottili.
Le sensazioni percepite non hanno limite finché non subentra la mente cosciente con il ragionamento logico.
Un pensiero conclusivo
“Getta i titoli terreni e potrai identificarti con la tua vera parte spirituale.”
Prova riflettere su questa frase.
In televisione si notano sempre di più personaggi che insistono nel dire “io ho studiato”, “io sono il medico”, “solo io ho diritto di parlare di un certo argomento”… ed ecco che come per magia affiora la parte materiale, l’assenza del vero IO e la voce che sentiamo non è di un “essere umano”, ma quella dettata da una entità che gestisce quel corpo, che gli impedisce di manifestare amore e compassione verso gli altri suoi simili “fisici”.
Soprattutto quando quest’ultimi sono in possesso di qualità spirituali, costui deve confutarli e metterli in ridicolo, provando intrinsecamente rabbia, sapendo che non potrà mai raggiungere quella consapevolezza che si intravede nella parte opposta.