E possiamo usare la Musica in tantissime occasioni.
Molte volte, però, nel nostro mondo, siamo portati a non ascoltarci e a non accorgerci dell’impatto che la Musica può avere su di noi, e quindi a utilizzarla in maniera automatica e inconsapevole.
PREMESSA
Abbiamo già accennato al potere della vibrazione, in un breve excursus che trovi qui.
Amra Maria Grazia Bambini, una delle fondatrici di Amore&Gioia, ci accompagna di seguito alla scoperta di accordature e frequenze in relazione ai fotoni.
Questo articolo è scritto in prima persona da Amra Maria Grazia Bambini e si basa sui suoi studi e sulla sua personale esperienza.
Maggiori informazioni sul lavoro svolto da Maria Grazia sono disponibili sul sito web di Amore&Gioia e sul suo canale YouTube.
Tutto ciò che esiste nell’universo è energia in vibrazione.
Gli atomi, le cellule, gli organi del corpo vibrano a una determinata frequenza.
La fisica quantistica, le neuroscienze e la fisica vibrazionale ci confermano che tutti gli organi del corpo umano e ogni nostra singola cellula emettono una particolare frequenza, e sono in grado di captare, come delle antenne, le frequenze provenienti dall’esterno.
Tali frequenze, entrando in risonanza, portando le cellule a emettere dei biofotoni.
Possiamo quindi dire che in ogni istante il nostro corpo e ogni nostra singola cellula emettono una particolare vibrazione armonica.
Ma quando anche una sola cellula è in disarmonia, lo squilibrio si estende a tutti i processi metabolici e catabolici, al corpo, alla mente e allo spirito.
L’energia luminosa emessa dai tessuti viventi è, invece, alla base di diversi processi, dall’auto-guarigione all’espulsione di sostanze dannose dalle nostre cellule.
Il fenomeno della risonanza
La risonanza si verifica quando un sistema sintonizzato su una certa frequenza inizia a oscillare o amplifica la presenza di una frequenza esterna preferenziale.
Le frequenze che massimizzano o amplificano un determinato oggetto sintonizzato su una frequenza specifica sono chiamate frequenze risonanti.
Insieme, due frequenze hanno il potere di influenzarsi a vicenda, se entrambe sono accordate in accordo con la risonanza.
Di conseguenza una frequenza vibrazionale può armonizzarsi con un’altra.
Se, per esempio, si colpisce un diapason e lo si avvicina a un altro diapason della stessa frequenza, il secondo diapason inizierà a vibrare senza bisogno di contatto.
Ti è mai capitato di osservare questo fenomeno anche nel tuo quotidiano?
Può accadere che un rumore o un suono possano far vibrare un oggetto di metallo; quest’ultimo emette a sua volta un suono senza essere stato toccato materialmente.
Il pianoforte
Pensa a un pianoforte.
In questo strumento il fenomeno della risonanza accade con le corde ed è gestito dai pedali che si trovano in basso, al centro del pianoforte stesso.
Per impedire il risuonare di tutte le corde il pianoforte è dotato di smorzatori, ovvero dei blocchettini di legno rivestiti in feltro che hanno la funzione di regolare la vibrazione delle corde.
Gli smorzatori si sollevano quando viene premuto il tasto per consentire alla corda l’emissione del suono desiderato.
Sono sempre gli smorzatori a tornare poi a poggiarsi sulla corda, fermando la vibrazione quando si vuole interrompere il suono.
Il pedale di destra del pianoforte provoca l’innalzamento di tutti gli smorzatori e le corde sono tutte libere di risuonare non perché colpite dal martelletto, ma perché “colpite” dagli altri suoni che vengono prodotti dal pianoforte.
L’accordatura utilizzata per convenzione in tutto il mondo è quella a 440 Hz.
Negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere l’accordatura a 432 Hz.
I miei primi 3 CD sono stati incisi con l’accordatura a 432 Hz.
In occasione della tesi per la laurea in psicologia ho iniziato delle sperimentazioni per confrontare gli effetti psicofisiologici della musica accordata a 432 Hz rispetto a quelli della musica accordata a 440 Hz.
Durante questi studi è, però, venuta alla luce una terza accordatura che aveva molto senso considerare, basata sulla frequenza della Terra, ovvero sulla risonanza di Schumann pari a 7,83 Hz, corrispondente a 422,82 Hz a livello di accordatura.
L’esperimento delle accordature
Per poter indagare meglio i risultati delle mie prime sperimentazioni, ho iniziato un secondo esperimento.
Ho confrontato gli effetti delle tre accordature su un campione di persone più ampio e ho rilevato i parametri vitali dei soggetti partecipanti al test.
In entrambi gli esperimenti è stata rilevata l’emissione di fotoni da un macchinario molto sofisticato, utilizzato già in diverse ricerche scientifiche.
Il secondo esperimento prevedeva l’ascolto da parte dei partecipanti della medesima musica, suonata da me dal vivo su tre pianoforti.
I pianoforti erano tutti Steinway & Sons, di cui due grancoda da concerto, messi a disposizione con grande disponibilità dal caro amico Adriano Zin.
I partecipanti non erano a conoscenza di quale fosse l’accordatura dei tre pianoforti e le sequenze di ascolto dei tre pianoforti venivano alternate per garantire un’omogeneità di posizionamento dell’ascolto di ciascun pianoforte.
L’accordatura perfetta
Ho dovuto alternare per innumerevoli volte le esecuzioni sui tre meravigliosi strumenti.
Alla fine di questa personale esperienza, che potrei definire “psichedelica”, sono giunta a una conclusione, confermata successivamente da un primo sguardo ai dati sperimentali: ciascuna accordatura ha una sua bellezza e un suo perché, come tutto su questa terra!
E non è l’accordatura in sé a essere “quella giusta” o “quella sbagliata”, ma l’uso che se ne fa e la consapevolezza della persona che ne fa uso.
In questa epoca dove dobbiamo per forza “avere ragione” sento che possiamo trovare ciò che è adatto a noi in quel preciso momento. Il momento successivo potrebbe essere anche qualcosa di diverso, lasciando da parte dogmi validi per tutti e in tutti i momenti.
Noi esseri umani siamo così meravigliosi e complessi che stabilire una regola valida per tutti è davvero assurdo e impossibile.
Ciò che è necessario è sviluppare sempre più l’ascolto di cosa è vero dentro di noi, istante dopo istante.
Cos’è l’accordatura a diverse frequenze
Affinché più strumenti che suonano contemporaneamente producano un risultato gradevole all’ascolto, questi devono essere accordati sulla base della stessa frequenza.
Se ti è capitato di assistere all’esibizione di un’orchestra avrai sicuramente notato che prima di iniziare gli strumentisti accordano i loro strumenti sulla base di una nota che è il LA. Questa nota viene di norma fornita dal pianoforte già accordato poco prima del concerto; il LA che si usa per l’accordatura corrisponde al LA centrale, così chiamato perché ubicato all’incirca al centro della tastiera del pianoforte.
Dal momento che le note sono solo 7 risulta ovvio che per produrre i suoni compresi tra i suoni molto gravi e i suoni molto acuti le note si ripetano nel loro nome, ma con diverse frequenze che determinano proprio la diversa altezza del suono.
La frequenza 8 Hz e la risonanza di Schumann
La frequenza 8 Hz, da alcuni definita “il codice della Vita“, presenta varie connessioni con le leggi dell’Universo.
Nikola Tesla, nei suoi esperimenti, intercettò onde di frequenze estremamente basse (ELF) di energia elettromagnetica che vibravano a 8 cicli al secondo (8 Hz).
La risonanza di Schumann rappresenta, invece, un gruppo di picchi nella porzione di spettro delle frequenze estremamente basse (ELF) del campo elettromagnetico terrestre.
Si tratta di risonanze elettromagnetiche globali, eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini nella cavità formata dalla superficie terrestre e dalla ionosfera.
Sono così dette dal fisico Schumann, che le calcolò matematicamente nel 1952 negli studi effettuati con Konig, dove scoprirono che la frequenza fondamentale è di 7,83 Hz. Si confermano così i calcoli di Tesla di circa 8 Hz.
Le leggi della matematica e l’accordatura a 432 Hz
Espongo ora alcune mie personali considerazioni sulla corrispondenza matematica della musica accordata a 432 Hz.
Se accordiamo il LA centrale a 432 Hz scaturisce un DO centrale a 256 Hz.
Tutti i numeri relativi ai vari DO sono numeri interi e verso le note gravi, dimezzando, avremo 128 Hz, 64 Hz, 32 Hz 16 Hz fino ad arrivare a 8 Hz.
Se, invece, accordiamo il LA centrale a 440 Hz scaturisce un DO centrale pari a 260,74 Hz.
Si tratta quindi di un numero non intero e ovviamente anche gli altri DO, essendo di volta in volta la metà del precedente, saranno numeri non interi. Dimezzando avremo 130,37 Hz, 65,18 Hz, 32,59 Hz, 16,29 Hz e 8,14 Hz.
La risonanza di Schumann
D’altra parte, se prendiamo come riferimento la frequenza di risonanza di Schumann abbiamo il valore 7,83 Hz.
Raddoppiato, diventa 15,66 Hz, 31,32 Hz, 62,64 Hz, 125,28 Hz, fino ad arrivare a 250,56 Hz che corrisponde al DO centrale e che fa scaturire un LA centrale di 422,82 Hz.
Sono ancora quasi 10 Hertz in meno rispetto al LA a 432 Hz.
Se ci riferiamo alla frequenza di risonanza di Schumann, avendo visto che ci sono alcune evidenze scientifiche che ne dimostrano la sua influenza sul benessere psicofisico, sappiamo che il suo valore è 7,83 Hz e corrisponde al DO 5° ottava inferiore rispetto al DO centrale.
Nell’accordatura a 432 Hz il valore del DO 5° ottava inferiore è pari a 8 Hz.
Nell’accordatura a 440 Hz il valore del DO 5° ottava inferiore è pari a 8,14 Hz.
In questo senso, se la risonanza di Schumann deve essere presa come riferimento per l’accordatura più salutare per gli esseri umani, la 432 Hz si avvicina in parte, ma si trova quasi a metà tra l’accordatura a 440 Hz e l’accordatura sulla base della risonanza di Schumann.
Questo potrebbe voler dire che l’accordatura a 432 Hz può rappresentare un miglioramento degli effetti rispetto alla musica 440 Hz, ma non il miglioramento ottimale.
Il miglioramento ottimale sarebbe dato solo dall’accordatura sulla frequenza Schumann.
L’emissione dei fotoni rilevata nell’esperimento
Come accennato, nel corso dell’esperimento effettuato grazie a tre diversi pianoforti in tre diverse accordature, è stato utilizzato anche un apparecchio per la rilevazione dei fotoni.
I riquadri visibili qui sotto rappresentano i frames della ripresa in successione della differenza di emissione di fotoni rilevata.
Nei tre diversi ascolti – 440 Hz, 432 Hz, 422,82 Hz – è possibile notare una significativa variazione di emissione dei fotoni.
Ciò significa che nel nostro corpo si verificano reazioni molto diverse a seconda della vibrazione a cui siamo sottoposti.
Frame a 440 Hz.
Frame a 432 Hz.
Frame a 422,82 Hz.
Questo aspetto merita sicuramente di essere approfondito con successivi esperimenti che indaghino gli effetti specifici e come questi possano essere utilizzati per essere di aiuto alle persone nelle varie situazioni.
Il progetto Amore&Gioia nasce proprio per proseguire nella ricerca e approfondire gli effetti psicofisiologici della Musica accordata a diverse Frequenze.
Se questo tema ti incuriosisce, trovi maggiori informazioni qui.