Se non sei nel campo della musica è possibile che tu non ne abbia mai sentito parlare. Il diapason è un piccolo dispositivo che viene utilizzato per accordare gli strumenti musicali.
Come possiamo leggere dalla definizione che ne dà la Treccani, il diapason è uno “strumento atto a dare con notevole purezza un suono determinato; è costituito da una sbarretta di acciaio a forma di forchetta a due rebbî che, colpiti meccanicamente, vibrano producendo un suono di frequenza determinata che dipende dalle dimensioni dello strumento e dalle caratteristiche elastiche dell’acciaio.”
Il diapason è quindi uno strumento che serve a produrre suoni persistenti di un’altezza perfettamente determinata, ed è notevole perché può considerarsi come una sorgente sonora che vibra di moto armonico semplice, producendo, di fatto, un suono semplice.

Il suono del diapason e la risonanza
Il suono pulito e semplice di questo strumento può andare in risonanza solo e unicamente con un altro diapason che vibra alla stessa frequenza.
Pensa che se in una stanza ci fossero 100 diapason, ognuno di una frequenza diversa, e noi vi portassimo solo un doppione, e lo facessimo vibrare, uno e uno soltanto tra tutti i cento strumenti vibrerebbe insieme al primo!
Il maestro Masaru Emoto spiega bene il fenomeno della risonanza nel video che trovi qui sotto.
Nikola Tesla
Gli effetti delle vibrazioni
Consideriamo la piastra di metallo chiamata Chladni: se si versa della subbia sulla lastra, la vibrazione provocherà una serie di pattern (schemi) dinamici e ordinati, che diventano più complessi all’aumentare della frequenza.
Ne puoi vedere un esempio nel video qui sotto.
Anche cantando il sacro suono OM si possono vedere incredibili risultati utilizzando la piastra di Ernst Chladni, come puoi vedere in questo video.
C’è chi la considera scienza, chi la considera una teoria, chi nega completamente che tali studi abbiano un qualche valore per lo sviluppo delle nostre conoscenze.
Come sai, non intendiamo imporre nulla, ma ascoltare tutte le parti: l’invito è sempre quello di provare e sperimentare, di rimanere aperti alle contaminazioni e di accogliere la bellezza del mondo.
Come puoi notare dai video che condividiamo in questo articolo, studiare gli effetti che le vibrazioni sonore provocano sulla materia e visualizzare le frequenze del suono è motivo di stupore e meraviglia.
Guarda, ad esempio, il video musicale creato dal compositore Nigel Stanford: ci mostra le vibrazioni nell’acqua e su altri materiali.
Nikola Tesla
L’influenza delle frequenze sonore
Se hai letto qualche libro del dott. Oliviero e dell’ing. Stefani, hai già sentito parlare del seguente concetto.
Tutto vibra a frequenze specifiche e l’energia viene trasferita attraverso la vibrazione, ciò significa che può verificarsi una guarigione sia a livello cellulare che psicologico.
Negli ultimi tempi sono aumentate le sperimentazioni nell’ambito della cosiddetta “medicina del suono”. Come puoi vedere nel video qui sotto, i diapason di cui abbiamo parlato nell’introduzione di questo articolo si rivelano molto utili per trattamenti energetici e vibrazionali.
L’obiettivo è sempre armonizzare il corpo, agire sul campo energetico della persona o sul singolo chakra per stimolare la guarigione.
La spiegazione di Corrado Malanga
Per riassumere i concetti di cui abbiamo accennato nei precedenti paragrafi ti consigliamo di ascoltare le parole di Corrado Malanga, ricercatore in Chimica e autore di numerosi testi davvero interessanti e rivoluzionari.
In questo video ci spiega come le frequenze sonore influiscano sul nostro corpo e sul cervello.
La risonanza è la legge di cui parlano Malanga in quest’ultimo video e Masaru Emoto nel primo breve video di questo articolo.
Gli esseri umani sentono per risonanza, i nostri sensi percepiscono esclusivamente quello che vibra alle loro frequenze e non possiamo vedere o udire nulla al fuori di esse.
Anche le emozioni viaggiano tra di noi allo stesso modo. Così come i nostri pensieri.
Così come un diapason vibra e “richiama” la vibrazione uguale di un altro diapason con la stessa frequenza, quando noi vibriamo di un’emozione e di un pensiero, di uno stato di coscienza insomma, richiamiamo e attiriamo lo stesso tipo di vibrazione, che l’universo prontamente ci rimanda.
La gioia attrarrà la gioia. La paura attrarrà situazioni che confermano la paura.
Attrarremo persone e situazioni in armonia con le nostre frequenze. Sempre.
Impariamo a sintonizzarci sulle frequenze che desideriamo attirare nella nostra vita. Pace. Bellezza. Fiducia. Gioia. Verità. Armonia.
E vibriamo di ognuna di esse come un’orchestra in cui ogni essere umano è uno strumento e insieme creiamo una sinfonia!
Come il maestro Emoto conclude nel suo video: “se tutti gli uomini andassero d’accordo, l’energia non si disperderebbe”.
Fantastico! È da qualche mese ormai che, casualmente (?), ho scoperto il prof. Malanga ed ormai praticamente quotidianamente vedo e ascolto una delle sue innumerevoli conferenze tratte dal suo canale YouTube o la sua partecipazione in quello di altri. Beh, il suo video da voi proposto l’avevo visto proprio due giorni fa! Che dire? Uno dei pochi ricordi da bambino è quella sensazioni di benessere e piacere che provavo quando mi capitava di sentire il rumore di un elettrodomestico in funzione: l’aspirapolvere, il phon… Mi è sempre rimasta in testa l’immagine di me seduto nel seggiolone con la testa calante in una sorta di sonnolenza, nella cucina in casa dei miei genitori, cullato dal rumore (bianco?) ripetitivo e ondulatorio della lavatrice. Tutto ciò è sempre stato caratterizzato da una sorta di piacevolissimo e rassicurante brivido lungo tutta la schiena. Ciò è durato un po’ fino al termine dell’adolescenza penso, o poco più: mi ricordo che ad un certo punto, prima dei 30 anni, dopo la morte di mio padre poco prima dei miei 16 anni, ma ancor più aver convissuto con la fortissima depressione di mia madre intorno ai miei 18 anni e poi una seconda volta intorno ai miei 27 anni, l’aver lasciato casa per partire solo nel nord Italia per lavoro, mi sono trovato a ripensare a quel piacevole brivido che provavo nel sentire gli elettrodomestici soprattutto, ma anche una canzone o una persona che parlava (più raramente) e mi rendevo conto che ormai da anni non lo provavo più. È stato un po’ come capire che lo “scontro” con l’influenza con il mondo degli adulti mi avesse contaminato e privato di quello stato di innocenza che mi permetteva di collegarmi con le energie sottili, in una maniera che andava al di là della percezione dei cinque sensi, sentendo l’affinità verso le cose e le persone che di tanto in tanto si manifestava con quel brivido nella schiena. E così è stato per tanti anni. Finché dopo tante vicissitudini della vita, 2 anni fa diventato papà a 50 anni dalla donna della mia vita, che subito dopo la nascita di una meravigliosa bambina, se l’è portata via dai suoi genitori a 150 km da me; la sospensione dal lavoro per non aver ottemperato all’obbligo vaccinale (io infermiere guarito da covid-19 nel 2020) e quindi senza stipendio dopo quasi 20 anni di stipendio sicuro, posto fisso statale con la conseguente (illusoria?) tranquillità economica; la morte di mia madre che nella sua discrezione è stata per tutta la vita esempio di amore incondizionato e sacrificio per ciò, mi sono ritrovato a risentire i brividi nella schiena: nel riprodurre la notte mentre mi metto a letto, attraverso un app del cellulare, il rumore della pioggia e di un aspirapolvere associata al suono di una particolare frequenza; ascoltando certi concetti del prof. Malanga, di padri dell’epigenetica come il dott. Lipton, delle nuove frontiere della scienza spiegate da Gregg Braden o Lynn McTaggert che parlano dello sconfinato potere che l’uomo ha dentro di sé e della sua capacità di agire sul suo corpo e sulla materia; leggendo i vostri articoli e sentendo spesso miei i concetti che esprimete. Ma così come sentivo affinità e comprensione col dott. Oliviero, quando 2 anni fa in una conferenza invitato dall’avv.to Musso spiegava il fenomeno dell’ ADE e la pantomima della pandemia.
Avevo ricominciato a risuonare ed entrare in coerenza con le cose e le persone che mi attraevano. Tutto bello? Tutto facile? Eppure mi ritrovo con un mutuo da pagare, un mantenimento per una bambina piccola, le bollette e le tasse, ed io per ora senza stipendio. Con la sofferenza immensa per essermi reso conto di aver perso un figlio. E poi una madre. E la prospettiva a breve di finire su una strada.
Però. Però. Qual era la mia vita fino a quel momento e come sarebbe stata se fosse continuata su quella via? Facevo un lavoro (infermiere sull’automedica del 118) che mi piaceva ma che di scienza aveva ben poco (basato per lo più su un azione farmacologica che su un approccio olistico ai mali del paziente); se avessi avuto la famiglia fantastica sempre agognata, per portare il cibo alla mia famiglia mi sarei sottoposto, mio malgrado, alla vaccinazione. E con quali conseguenze? La mia vita sarebbe andata avanti con un lavoro mal sopportato che mi garantiva il pane quotidiano, una famiglia felice. E poi? Quando sarebbe giunto il momento di chiudere gli occhi e di abbandonare questa vita? Che cosa avrei imparato? Quale sarebbe stato il bilancio? Per cosa avrei vissuto? Ma soprattutto non avrei conosciuto tutte queste menti e tutti questi pensieri. Che alla fine mi accorgo che io per educazione, formazione, esperienza e sensibilità dentro di me molte cose le avevo intuite, le sentivo. Così come mi sentivo spesso fuori posto nel contesto in cui mi trovavo. L’avere trovato voi tutti, il vostro pensiero, non ha fatto altro che dare autorevolezza, razionalità e concretezza a concetti che già sentivo dentro. E tutto il mio travaglio mi ha portato a questo. Tutto ciò, a detta del prof. Malanga, ha aumentato la mia consapevolezza della coscienza. In fin dei conti sto ottemperando allo scopo della mia vita. Non so come andrà a finire, ma l’universo troverà il modo per portarmi avanti finché ce ne sarà necessità. Chissà quante volte e in quante vite avrò già vissuto “la vita felice”, che però quanto poco mi deve aver insegnato per fare il salto quantico, per “salire” al livello superiore. Con stima.
Franco, semplicemente GRAZIE per questa preziosa e toccante testimonianza.
Buonasera, per caso sono approdato a questo sito! non ho trovato altri commenti.. come è possibile? c’è un link per altre pagine? Sono un ricercatore indipendente.. e ho creato una pagina per il prof. Emilio Del Giudice..
Massimo Perugia
Gentile Massimo, può navigare tra le pagine del sito e del blog, nelle varie sezioni di “Info Utili” che trova a menù del sito stesso.
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