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Continuiamo la nostra scoperta dei centri energetici che irradiano il nostro corpo e influenzano le nostre funzioni organiche, la nostra circolazione, l’attività ormonale, le nostre emozioni e i nostri pensieri: i chakra.

Con queste brevi guide vogliamo approfondire la conoscenza dei chakra, così da poter utilizzare anche Epicard in maniera più consapevole.

Una delle funzioni di Epicard è, infatti, quella di permettere all’energia vitale di riprendere a scorrere correttamente nel tuo sistema energetico sottile e di conseguenza nei tuoi apparati psicofisici.

Abbiamo visto che il primo chakra ci fornisce la radice e ci radica alla terra; con il secondo chakra ci avventuriamo nella scoperta, fatta di sensazioni ed emozioni, del mondo e dell’altro.

Vedremo ora che il terzo chakra ci insegna a scegliere e a dare una direzione concreta alla nostra vita.

Ricorda che i chakra sono dei trasduttori delle frequenze sottili dell’energia cosmica (Chi) e hanno la funzione di mettere in collegamento il Chi con gli organi del corpo e con i meridiani di agopuntura.

Cos’è il Chakra Manipura?

Il chakra Manipura si riferisce all’ego, alla volontà e alla disciplina.

Rappresenta il collegamento tra la persona e l’ambiente in cui vive.

È collegato all’autostima e alla percezione del nostro valore.

È questo il chakra da trattare sia nel caso in cui siamo deboli nei rapporti con gli altri, sia quando siamo troppo rigidi o troppo volitivi.

Per questo viene anche detto “cervello addominale”, perché controlla l’istinto e la volontà.

Si trova sotto lo sterno, in corrispondenza del plesso solare.

È, infatti, il chakra che assorbe l’energia solare e che trasforma il cibo in energia.
Si occupa dei processi e degli organi preposti alla digestione, e influenza anche il sistema nervoso e quello immunitario.

Ricorda che la digestione è un riflesso della capacità di metabolizzare e assimilare qualunque cosa, anche i pensieri.

Significato del nome

Manipura significa “città di gemme”.
Mani significa, infatti, “gioiello” o “gemma” e pura significa “dimora”.

Il terzo chakra è conosciuto anche con i nomi di Manipurak o Nabhi (“nabi” significa “ombelico”).

Le sfere di influenza del 3° Chakra

Manipura determina la salute del corpo e della mente.

È il chakra da cui vengono irradiate le nostre energie emotive e che controlla i rapporti con gli altri.
Costituisce anche il fondamento della personalità.

In Manipura troviamo sia la nostra identità sociale che cerchiamo di rafforzare con l’affermazione personale (la volontà di riuscire e la lotta per il successo), sia il bisogno di adeguarci alle convenzioni sociali.

Tramite il plesso solare percepiamo le vibrazioni delle altre persone e reagiamo di conseguenza.
Se ci sentiamo assaliti da vibrazioni negative, per esempio, la repentina contrazione del terzo chakra ci avviserà del pericolo.

È quindi il centro del nostro potere personale: qui vi sono le chiavi per trovare un equilibrio e decidere il modo in cui vuoi realizzare la tua missione.

Le conseguenze e gli effetti 

Se il chakra del plesso solare funziona in modo armonico riusciamo a raggiungere gli obiettivi, ci sentiamo sicuri e soddisfatti del posto che occupiamo nel mondo.
Il rapporto con gli altri è trasparente e il percorso di autorealizzazione avviene grazie a facoltà intellettuali di tipo riflessivo; in tal modo si correggono i giudizi negativi, le falsità e i presupposti erronei, cosicché la spinta al successo procuri vantaggi e non difficoltà.

Quando questo chakra funziona bene, il cibo si trasforma in energia, i pensieri diventano azioni, l’attività lavorativa produce soddisfazioni e il nostro rapporto con gli altri è sereno e positivo.

Se funziona in modo disarmonico, cerchiamo di conquistare e di esercitare il nostro potere con la manipolazione e il controllo dell’ambiente circostante e dei nostri sentimenti.
Questo ci porta a essere iperattivi per soffocare il senso di inquietudine e di inadeguatezza che nasce dal desiderio di essere accettati dagli altri e dalla ricerca del benessere materiale.

Inoltre, viene meno il controllo sulle nostre emozioni, esse finiscono per esplodere, in maniera improvvisa e distruttiva in sentimenti di rabbia, egoismo, rancore, intolleranza o avidità.

Se, invece, è bloccato o chiuso, ci sentiamo depressi e avviliti, scorgiamo ostacoli ovunque che ci impediscono di realizzare le nostre aspirazioni.
Per guadagnarci l’accettazione e la benevolenza degli altri, ci conformiamo alle loro opinioni.

Di fronte a una situazione difficile proviamo smarrimento e incertezza. Ci sentiamo nervosi e i nostri comportamenti diventano imprevedibili e contraddittori.
Il desiderio è quello di evitare ogni forma di rischio perché non ci sentiamo in grado di affrontare la cosiddetta “lotta per la vita”.

Il simbolo 

Il terzo chakra è rappresentato da un triangolo rovesciato all’interno di un cerchio.
Il triangolo con la punta in basso rappresenta l’elemento fuoco, l’elemento fisico di questo chakra.

I dieci petali del fiore di loto sono blu, lo stesso blu che si vede al centro di una fiamma. Questo chakra è sia costruttivo sia distruttivo.

L’elemento fuoco si ricollega alla teoria indù secondo cui la digestione viene compiuta attraverso il calore: il cibo viene bruciato per produrre la nostra energia vitale.

La sillaba che si trova all’interno del triangolo rappresenta il mantra; in questo caso il mantra, la vibrazione, è ram. Ram significa “ariete”, ed è proprio l’ariete il veicolo di questo suono-mantra. L’ariete offre coraggio e sostegno per muoversi nel mondo.

Le caratteristiche del 3° chakra

  • Colore: giallo dorato
  • Elemento associato: fuoco
  • Senso: vista
  • Tipo di energia: nervosa
  • Parole e frasi chiave: Io voglio (autostima, autoaffermazione, iniziativa personale, logica, lavoro produttivo, individualità, rapporto con gli altri, gestione del potere personale, gioia di vivere)
  • Principio basilare: strutturazione dell’essere, autodefinizione
  • Simbolo: fiore di loto a 10 petali
  • Parti del corpo collegate: stomaco e apparato digestivo, fegato, cistifellea, milza, pancreas, apparato muscolare, schiena, sistema immunitario, sistema nervoso autonomo; il chakra controlla anche la termoregolazione dell’organismo
  • Ghiandole associate: pancreas.

La personalità Manipura

Riportiamo una sintesi delle tipologie umane basate sui chakra indù, descritte da Cyndi Dale nel suo manuale Il corpo sottile, la grande enciclopedia dell’anatomia energetica (Bis Edizioni).

Gli individui tendono a trarre energia più da un chakra specifico che da tutti gli altri. Abbiamo anche la tendenza a “dimorare” in un determinato chakra mentre saliamo la scala della kundalini. Le descrizioni delle varie personalità sono basate sulle riflessioni di Harish Johari, rinomato esperto di spiritualità orientale e autore di molti libri sui chakra indiani e tantrici.

La personalità MANIPURA

Questo chakra contiene i piani karmici (il passato), il dharma (il proprio scopo nella vita) e il piano celestiale.

La sua finalità è l’espiazione degli errori passati. Manipura è il chakra del fuoco, e le persone che dimorano qui tendono a essere focose e impetuose; la strada verso la felicità dipende dall’uso che si fa di questo “calore”. Viene utilizzato per distruggere il passato o per agire puntando a un futuro più positivo?

Gli individui del terzo chakra tendono a essere mutevoli, ma riescono anche a impegnarsi per realizzare i loro obiettivi. Sono spesso guidati dal bisogno di essere riconosciuti e di avere successo.

Il loro problema principale è affrontare l’ego. Quando è capace di far fronte a tematiche che riguardano l’orgoglio e il potere, la persona Manipura riesce a dedicarsi alle caratteristiche migliori del suo animale di riferimento, l’ariete, in grado di salire agilmente sulle cime più alte delle montagne; l’individuo del terzo chakra può eguagliarlo.

Chakra Sense 3

Già in Biofotoni e Autoguarigione, l’ing. Stefani e il dott. Oliviero presentavano il dispositivo NAMASTÈ, creato sulla base della teoria dei biofotoni di Popp.
Con il dispositivo NAMASTÈ sono stati realizzati anche dei rimedi per armonizzare i Chakra.

I rimedi hanno preso il nome di Chakra Sense. Sono nove, uno per ogni singolo chakra più due armonizzatori.

I Chakra Sense possono essere prescritti dopo l’esecuzione di un test kinesiologico quantistico, di un test mediante apparecchiature bioelettroniche (EAV, Mora, Vega ecc.) o in base a una minima conoscenza della diagnostica dei chakra.

Riportiamo in questa breve guida al terzo chakra anche la composizione del Chakra Sense 3, riferito proprio al chakra Manipura.

I Chakra Sense si trovano presso tutte le farmacie nazionali, previa richiesta, oppure online su bioregenera.com.N.B.: L’esperienza di Biofotoni e Autoguarigione, approfondita secondo le ricerche sviluppate negli ultimi anni dall’ing. Stefani e dal dott. Oliviero è racchiusa e approfondita in Episcienza.

Chakra Sense 3 è così composto:
Betulla (Betula alba L.) gemme, Sanguinello (Cornus sanguinea L.) gemme, acqua, alcol, stabilizzante (glicerina).

Per approfondire

Riportiamo alcuni passaggi di Johaness Walter, contenuti in Far esperienza con i Chakra (Macro Edizioni).

Il principio dell’essere (tattva) del terzo chakra è l’elemento fuoco.
Gli aspetti focosi della nostra natura compaiono, ad esempio, quando ci arrabbiamo e ci infuriamo, ossia quando ci scaldiamo emozionalmente.

Il centro del fuoco ha molto a che fare con la consapevolezza di sé, con la consapevolezza del proprio valore, e ciò a un livello molto profondo, un livello che ottiene il suo nutrimento dalle fondamentali energie positive del primo e secondo chakra, energie che abbiamo definito sicurezza e fiducia di base.

L’elemento fuoco rappresenta la nostra azione verso l’esterno, la nostra spinta a modellare il mondo, la forza di affermazione, la volontà di rendimento e la capacità di raggiungere e, in casi estremi, di superare i nostri limiti.
Esso ha quindi a che fare anche con la tendenza a esigere troppo da se stessi.

Il Manipura è il luogo delle emozioni, soprattutto della rabbia.

Se i nostri sforzi a delimitare l’ambiente intorno a noi sono accompagnati dalla paura o se veniamo spinti oltre un certo limite, fuggiamo o lottiamo.
L’emozione che si nasconde dietro la lotta è la rabbia, l’ira, il furore.

Al centro del fuoco è associata la nostra aspirazione a ottenere approvazione, la nostra capacità di godere, di sperimentare la ricchezza interiore ed esteriore e l’abbondanza, la capacità di essere soddisfatti, ossia di essere e di diventare, in senso lato, “sazi”.

Le nostre cupidigie e le nostre avidità sono “di casa” qui, e di solito ci conducono all’insaziabilità, al non averne mai abbastanza, o al polo contrario, alla mortificazione, al non concedersi nulla e all’autonegazione dell’abbondanza.

Il nostro compito è quindi quello di bilanciare questi due poli.