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Siamo quasi giunti alla fine di questo viaggio intorno ai chakra, che ci aiuta nell’utilizzo consapevole di Epicard.

Il sesto chakra, Ajna, è in relazione alle nostre facoltà cognitive e sensoriali e raccoglie anche le forze della consapevolezza dei cinque chakra inferiori: il primo chakra che ci fornisce la radice e ci radica alla terra, il secondo chakra che è il centro della creatività, delle energie sessuali e delle emozioni; il terzo chakra che ci insegna a scegliere e a dare una direzione concreta alla nostra vita; il chakra del cuore, dedito all’amore e alla compassione e il chakra della gola con il quale comunichiamo il nostro punto di vista.

Ricorda che i chakra sono dei trasduttori delle frequenze sottili dell’energia cosmica (Chi) e hanno la funzione di mettere in collegamento il Chi con gli organi del corpo e con i meridiani di agopuntura.

Cos’è il Chakra Ajna?

Il chakra Ajna rappresenta la progettualità, la capacità di andare oltre i comuni orizzonti, l’intuitività e l’immaginazione.

Situato al centro della fronte tra le due sopracciglia e collegato all’ipofisi (ghiandola pituitaria), è la sede delle più elevate facoltà mentali, delle capacità intellettuali di discernimento, nonché della memoria e della volontà.

Sul piano fisico è connesso agli occhi e al sistema nervoso centrale che consente al sesto chakra di funzionare come un elaboratore di tutte le informazioni fisiche, motorie, affettive, emozionali, mentali, riunendole in “comprensioni globali” e “comandi operativi”.

È la sede del terzo occhio interiore, che nasce dalla fusione delle due visioni separate degli occhi fisici, in grado di vedere oltre la forma e l’apparenza della realtà.

Significato del nome

Ajna significa “comando, ordine, incarico ricevuto dall’alto”.

Il sesto chakra è conosciuto anche con il nome di Bhru Madhya, “punto tra le sopracciglia”: bhuru significa “sopracciglia” e madhya significa “tra”.

Il nome Dvidala Padma fornisce anche il significato di “loto a due petali”.

Le sfere di influenza del 6° Chakra

Poiché il sesto chakra è la sede del conseguimento della consapevolezza, è a questo livello che acquisiamo la capacità di creare sul piano fisico nuove realtà, eliminando quelle vecchie.

Molti pensieri che influenzano la nostra vita nascono da conflitti emotivi irrisolti, dalle nostre opinioni e dai nostri pregiudizi a cui si aggiungono quelli degli altri.

La nostra mente non è libera, ma spesso è schiava di pensieri che, talvolta, finiscono con il dominarci. Questi pensieri si manifestano, inoltre, nell’ambiente in cui viviamo e nei rapporti con gli altri, che costituiscono la nostra realtà soggettiva.

Sviluppando la consapevolezza e aprendo sempre più il terzo occhio, siamo in grado di controllare questo processo con maggiore abilità, mentre l’immaginazione può produrre l’energia necessaria per realizzare i nostri desideri.

Le conseguenze e gli effetti 

Se il sesto chakra funziona in modo armonico abbiamo una mente attiva, facoltà intellettuali elevate e una forte intuizione.
Siamo, inoltre, in grado di coordinare tutte le conoscenze con cui verremo in contatto, accrescendo così, ulteriormente, la nostra consapevolezza.
Alcuni possono conseguire queste capacità soltanto durante particolari stati della realtà, come durante il sonno e la meditazione.

La conseguenza più frequente del blocco del sesto chakra è data da una “pesantezza alla testa”, dovuta alla sfera mentale.
Tutti gli aspetti della nostra vita sono organizzati con un’impostazione intellettuale, dominati da desideri materiali, necessità fisiche ed emozioni incontrollate.

Le discussioni e le riflessioni spirituali sono considerate una perdita di tempo e rifiutate perché non scientifiche.
I nostri ragionamenti si adeguano alle opinioni correnti, perdiamo facilmente il controllo nelle situazioni più impegnative, si possono avere deficit della memoria. Nei casi limite, il ragionamento diventa disordinato, confuso e influenzato da conflitti emotivi irrisolti.

Poiché più del 90% delle informazioni sensoriali che giungono alla testa dal corpo vengono bloccate dalla mente, si verifica uno squilibrio fra la testa, che controlla, e il corpo, che deve ubbidire e soffocare le emozioni. Questa situazione porta a una iperattività del sistema simpatico che, se perdura, causa un collasso del sistema nervoso che può produrre ansia, depressione, irritabilità, paranoia.

I blocchi del sesto chakra si manifestano, quindi, o come ipoattività mentale (depressione, apatia, sfiducia, svogliatezza, cinismo, stanchezza) oppure come iperattività mentale (nervosismo, insonnia, irrequietezza, scarsa percezione delle sensazioni del corpo e delle emozioni del cuore).

I disturbi che si generano dal blocco energetico del sesto chakra si manifestano essenzialmente come tensione alla fronte (sopracciglia e fronte aggrottate) e alla nuca, con dolore alla testa (cefalee, emicranie, cerchio alla testa) e con senso di pesantezza alla sommità del capo.

Sono presenti anche incubi, nevrosi, confusione mentale, scarso contatto con la realtà, senso di vuoto, difficoltà di attenzione e concentrazione.
Infine, poiché questo chakra è collegato all’ipofisi, le disfunzioni di questa ghiandola inducono il soggetto a perdere il controllo della propria vita.

Gli squilibri legati al malfunzionamento del sesto chakra ci pongono di fronte alla necessità di abbandonarci al flusso della vita, guardare oltre i limiti che ci siamo imposti, chiederci se ciò che stiamo facendo è ciò che desideriamo.

Il simbolo 

Ajna è rappresentato da un triangolo rovesciato all’interno di un cerchio. Questo fiore di loto ha soltanto due petali.

Il loto a due petali è simbolo della polarità della creazione. È trasparente e composto di luce, perché il suo scopo è aiutarci a vedere con chiarezza. Inoltre, il colore bianco del loto evidenzia l’unità di tutti i colori, perché è dalla rifrazione della luce bianca che nascono tutti gli altri colori.

Il suo mantra è il divino aum, che collega il principio e la fine di tutte le cose.

Il sesto chakra non è associato a un elemento specifico o un animale rappresentativo, anche se alcuni lo pongono in relazione all’antilope nera, veicolo di luce.

Talvolta, Ajna viene ritenuto il centro dell’elemento supremo, la luce che genera tutti gli altri elementi.

A tal proposito, si pensa che sostenga la sillaba OM, il suono che ha dato origine a tutta la creazione secondo i Veda; alcune fonti lo collegano a una sillaba differente.

Le caratteristiche del 6° chakra

  • Colore: indaco (anche giallo e viola)
  • Elemento associato: luce
  • Senso: tutti i sensi
  • Tipo di energia: mentale
  • Parole e frasi chiave: Io vedo, Io intuisco
  • Principio basilare: conoscenza dell’essere, autoriflessione
  • Simbolo: fiore di loto a 96 petali
  • Parti del corpo collegate: faccia, occhi, orecchie, naso, cervelletto, sistema nervoso centrale
  • Ghiandola associate: ipofisi.

La personalità Ajna

Riportiamo una sintesi delle tipologie umane basate sui chakra indù, descritte da Cyndi Dale nel suo manuale Il corpo sottile, la grande enciclopedia dell’anatomia energetica (Bis Edizioni).

Gli individui tendono a trarre energia più da un chakra specifico che da tutti gli altri. Abbiamo anche la tendenza a “dimorare” in un determinato chakra mentre saliamo la scala della kundalini. Le descrizioni delle varie personalità sono basate sulle riflessioni di Harish Johari, rinomato esperto di spiritualità orientale e autore di molti libri sui chakra indiani e tantrici.

La personalità AJNA

La personalità Ajna ha unito la luce e il buio, la materia e lo spirito, il maschile e il femminile e ora è capace di condividere la sua illuminazione con il mondo.

Le nadi Ida e Pingala terminano nel chakra Ajna per chi ha completato il percorso della kundalini.
Questa persona è capace ora di vivere oltre il tempo: di conoscere il passato, il presente e il futuro, ma al tempo stesso di non farsi condizionare da tali parametri.

Queste capacità vanno attentamente amministrate poiché anche omettere soltanto una parte del processo di sviluppo porterebbe a un risultato disorientante, dissociato dalla vita quotidiana e dalle cose concrete.

Idealmente, l’individuo Ajna è capace di mantenere uno stato di coscienza non dualistica. In realtà – ed esiste la realtà, là fuori, come fare la spesa e pagare le bollette – Ajna deve sempre connettere la realtà spirituale a quella fisica. Se riesce in questo può davvero diventare un faro per il mondo.

Chakra Sense 6

Già in Biofotoni e Autoguarigione, l’ing. Stefani e il dott. Oliviero presentavano il dispositivo NAMASTÈ, creato sulla base della teoria dei biofotoni di Popp.
Con il dispositivo NAMASTÈ sono stati realizzati anche dei rimedi per armonizzare i Chakra.

I rimedi hanno preso il nome di Chakra Sense. Sono nove, uno per ogni singolo chakra più due armonizzatori.

I Chakra Sense possono essere prescritti dopo l’esecuzione di un test kinesiologico quantistico, di un test mediante apparecchiature bioelettroniche (EAV, Mora, Vega ecc.) o in base a una minima conoscenza della diagnostica dei chakra.

Riportiamo in questa breve guida al terzo chakra anche la composizione del Chakra Sense 6, riferito proprio al chakra Ajna.

I Chakra Sense si trovano presso tutte le farmacie nazionali, previa richiesta, oppure online su bioregenera.com.N.B.: L’esperienza di Biofotoni e Autoguarigione, approfondita secondo le ricerche sviluppate negli ultimi anni dall’ing. Stefani e dal dott. Oliviero è racchiusa e approfondita in Episcienza.

Chakra Sense 6 è così composto:
Eufrasia (Euphrasia officinalis L.) parti aeree fiorite, Pino (Pinus montana Mill.) gemme, acqua, alcol, stabilizzante (glicerina).