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Abbiamo già parlato di geobiologia e di come questa studi l’interazione tra il luogo in cui viviamo e il nostro equilibrio energetico.

Ci possono essere zone della nostra casa, nelle quali scorrono energie sottili per noi nocive (geo-patogene), che ci accorgiamo essere tali perché provocano in noi una perdita della nostra vitalità.
Si tratta quindi di geopatie, potenzialmente dannose per la nostra salute.

L’obiettivo ultimo è sempre il miglioramento della qualità della nostra vita.
Trascorriamo più della metà del nostro tempo in casa: non credi di meritare un luogo sano?

Premessa
La Terra emana energie. Le possiamo chiamare radiazioni, hanno effetti sia nocivi sia positivi, su tutti gli organismi viventi.

Quando abbiamo visto come nasce la geobiologia, abbiamo anche ricordato che gli impulsi bioelettrici sono fondamentali per la vita.

Ricordiamo, infatti, che tutti i materiali emanano radiazioni e irradiano. Il campo elettromagnetico naturale è la base per la genesi e la conservazione della vita.Oggi, però, alle radiazioni naturali si aggiungono quelle artificiali, le cui interferenze possono creare dei disturbi negli esseri viventi.

Come si manifestano le energie terrestri?

Lo sappiamo bene: gli antichi erano molto attenti al rapporto tra il benessere del corpo e l’ambiente in cui vivevano.

Un esempio su tutti? I romani, prima di costruire una domus o un tempio, facevano pascolare delle pecore sul terreno che era stato individuato, verificando quindi il comportamento del gregge nell’arco di un intero anno in modo da poter individuare le zone neutre sulle quali poter edificare.
Ti stai chiedendo perché lo facevano? Perché alcuni animali come i cani e le pecore, appunto, tendono a evitare le aree energetiche nocive avendo per istinto un sistema nervoso recettario in tal senso.

Uno degli obiettivi principali delle pratiche di geobiologia è identificare le zone di irradiazione geopatogena che si configurano come luoghi inadatti a una lunga permanenza, essendo sottrattori di energia vitale consona alla nostra costituzione.

La rilevazione può avvenire tramite apparecchi di rilevazione o anche tramite tecniche di misurazione radiestesica. Di fatto, la sensibilità dell’operatore, le sue conoscenze in merito alle energie geopatiche e il metodo di verifica utilizzato, sono tutti elementi di grande importanza nell’analisi della salubrità di un luogo.

Quando parliamo di energie geopatogene ci riferiamo a energie che hanno origine dalla terra e arrivano a essa dal cosmo. Ce ne sono di diversi tipi. Pensiamo, per esempio, alle energie che scaturiscono da faglie e corsi d’acqua sotterranei, e a quelle che si formano a seguito di terremoti.
Oppure ai giacimenti di carbone, petrolio, gas… anche i giacimenti del sottosuolo modificano il campo radioattivo terrestre.

Negli ultimi decenni, a queste energie naturali si sono aggiunte tutte quelle radiazioni emanate dalle esplosioni nucleari, o emerse a seguito dell’utilizzo frequente di materiali tossici, in particolare in campo industriale.

Un esempio: le emanazioni dell’acqua

L’acqua ha un potenziale grandissimo, di cui poco si parla.
Il dr. Oliviero pubblicò nel 2008 un volume dal titolo “Acqua e Coscienza“, nel quale evidenzia l’importanza di un’acqua vitale e vitalizzata. Le ricerche condotte poi con l’ing. Stefani hanno portato a ulteriori approfondimenti e scoperte sul tema (se ne parla sia su Epicard, sia su Episcienza).
Basti pensare a uno degli usi di Epicard, che permette di rivitalizzare l’acqua che beviamo.

Dobbiamo fare attenzione, d’altra parte, non solo all’acqua che nutre il nostro organismo, ma all’acqua che ci circonda. Quante sono le correnti d’acqua sotterranee? Non si contano nemmeno!

Ci sono diversi tipi di acqua, acqua piovana, acqua ricca di sali minerali, acqua inquinata da scarichi industriali… ciò che è certo è che l’acqua ha un effetto geopatico sia in movimento sia stagnante. In particolare, le falde acquifere sotterranee provocano delle emanazioni molto intense, i cui effetti vanno tenuti sotto controllo.

Pensa solo alle macchie di umidità e alle muffe sui muri: non credi sia importante capirne di più?

La rete di Hartmann

Oltre a quanto detto in precedenza, vi sono delle “strutture reticolari” che ci permettono di meglio identificare le energie geopatogene che influenzano un determinato ambiente.

Uno dei più importanti “reticoli” è la cosiddetta Rete di Hartmann.

Ernst Hartmann (1915 – 1992) è considerato uno dei pionieri della geobiologia. Fu un medico e lavorò nell’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale. Grazie alla sua esperienza in medicina, iniziò a interessarsi, già nel 1948, alla geobiologia e alla radiestesia, al fine di migliorare le condizioni dei suoi pazienti.

Il dottor Hartmann osservò, durante la sua esperienza clinica, che un gran numero di patologie, e il loro grado di sviluppo, dipendevano dal luogo in cui si abitava e lavorava.
Con il fratello Robert, il dottor Hartmann definì una sorta di rete, un reticolo invisibile che ricopre tutto il pianeta.

Qual è la natura di questa rete? Si suppone magnetica, prevalentemente, ma in Episcienza viene descritta un’altra possibilità.
Il reticolo, infatti, è orientato verso i poli magnetici. Nella direzione Nord-Sud si rileva un’interferenza o muro invisibile, ogni due metri circa, mentre verso Est-Ovest, questo muro si trova ogni due metri e mezzo.

I nodi di Hartmann

Dall’incrocio delle linee energetiche che attraversano il pianeta si creano dei punti di incontro, dei nodi che sono i punti maggiormente carichi a livello energetico. I nodi hanno degli effetti dannosi per il nostro organismo se interessati da congestioni energetiche (non tutti i nodi sono dannosi!).

I nodi di Hartmann sono quindi i punti maggiormente carichi a livello energetico. Tale carica può modificare e condizionare lo stato degli ambienti e delle persone che ivi si trovano.

Le zone neutre, chiamate dal dr. Hartmann “zone neutre o microclima”, nelle quali non vi è alcuna alterazione, si trovano all’interno degli spazi definiti dalle linee che si intersecano fra loro. Possiamo immaginarle come dei rettangoli, degli spazi, all’interno dei quali le nostre attività vitali, la veglia e il sonno, si manifestano al meglio.

Il problema sono appunto i nodi di Hartmann, le zone di massima intensità di radiazioni telluriche, che si trovano all’incrocio delle pareti invisibili e sono dei riquadri di circa 21 cm per lato.
In realtà, le dimensioni dei nodi variano molto, soprattutto se in corrispondenza del nodo vi è un corso d’acqua o una faglia sotterranea.

La pericolosità di questi nodi si manifesta nelle radiazioni emesse, che, a lungo andare, provocano alterazioni nel nostro organismo, contribuendo all’insorgenza di patologie.

Molti malesseri, come i disturbi del sonno, i dolori cervicali, i disturbi nervosi… possono essere influenzati e incentivati dai nodi H, i nodi di Hartmann appunto. Per questo è importante vivere e soggiornare in ambienti sani, ed è fondamentale curare la posizione del letto, considerando tutte le ore che trascorriamo lì!

La rete di Curry

Se parliamo della rete di Hartmann, non possiamo non nominare l’altra griglia fondamentale per la geobiologia: la rete di Curry.

Il dottor Manfred Curry, sempre nella prima metà del Novecento, definì una rete a rappresentazione dei canali di scorrimento dell’energia della Terra.
La rete di Curry è una griglia di linee polarizzate provenienti dal cosmo, poste a circa tre metri e mezzo l’una dall’altra; si creano così dei quadrati di circa tre metri e mezzo per lato. Le linee sono disposte diagonalmente rispetto al Nord, in direzione NordEst – SudOvest e SudEst – NordOvest, avvolgendo tutto il pianeta.

I punti di intersezione della rete di Curry variano dai trenta centimetri a un metro di grandezza e rappresentano la fonte di geopatogenicità. Come per i nodi H, anche alcuni di questi nodi sono dannosi, soprattutto se amplificati da corsi d’acqua sotterranei, faglie geologiche, gas naturali…

Alcuni chiarimenti

Il reticolo energetico di Hartmann è parallelo al Nord, quello di Curry è diagonale al Nord. Come abbiamo visto, i punti di massima intensità dei reticoli si comportano come radiazioni localizzate.

In genere, le maglie di questi campi energetici reticolari sono influenzate dal campo magnetico terrestre e si alterano quando anche il campo geomagnetico si modifica. Seguono generalmente il magnetismo terrestre anche nelle sue torsioni e variazioni, ma non sempre.

Gli studi più interessanti e verificati sono stati compiuti ponendo in relazione l’analisi geobiologica e la diagnosi medica, in particolare analizzando la disposizione dei posti letto dei pazienti negli ospedali e nelle cliniche. La nocività degli incroci, dei punti di massima intensità delle reti energetiche, ci ricorda l’importanza di porre attenzione all’arredamento delle nostre case e di tutti quei luoghi in cui trascorriamo molto tempo.

Mai come nei mesi scorsi, quando abbiamo quasi tutti riscoperto la casa come luogo abitativo e lavorativo, assume un’importanza sempre maggiore la necessità di individuare le zone patogene e quindi evitare le radiazioni naturali a noi nocive. Da dove partire? Dalla camera da letto! Pensiamo a tutte le ore che trascorriamo a letto e all’importanza di riposare bene, evitando di essere esposti a energie per nulla benefiche.

Epicard e la rete di Hartmann

Tra le varie funzioni di Epicard, troviamo la sua azione in qualità di schermo di difesa contro i campi elettromagnetici ambientali.Nel video che trovi qui sotto (girato il 30.12.2020), un’amica di Episcienza e Biofotoni ci mostra l’effetto “schermante” di Epicard sui nodi di Hartmann.