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L’articolo che segue è la naturale prosecuzione dell’approfondimento Le malattie che ci resistono: una differente analisi.

La parola, ovvero il “Verbo”, è fondamentale, e non dovremmo mai dimenticarlo.

Noi siamo l’insieme delle parole che fuoriescono dalla nostra bocca, e anche la malattia è una parola che si manifesta per mezzo del corpo.

Affermare che il nostro corpo ci parla non è errato.

Il nostro corpo usa “parole” che esprime come meglio può al fine di avvisarci della situazione di pericolo imminente.

Ancora una volta, potremmo dire che il “verbo si è fatto carne” attraverso una manifestazione patologica nel nostro corpo.

Intolleranze e allergie: un esempio
Abbiamo già trattato la questione delle allergie e delle intolleranze e la loro differenza sostanziale.

Queste manifestazioni ben si prestano a una spiegazione concreta su ciò che accade e viene memorizzato nella nostra psiche in seguito a uno shock.

Un esempio chiarirà meglio il concetto.

Elisabetta è allergica ai gatti e al loro pelo.

Non appena si accorge che ci sono dei peli di gatto sul divano o su un proprio vestito, viene travolta da una eruzione cutanea, inizia a grattarsi per un prurito improvviso e compaiono delle macchie rossastre in tutto il suo corpo.

Analizzando il passato di Elisabetta si scopre che è stata vittima di attenzioni violente da un membro esterno della famiglia, che ha convissuto nella stessa abitazione per un certo periodo.

Elisabetta si è sempre difesa, ma ogni volta che accadevano i fatti il gatto di famiglia era presente.

Elisabetta voleva molto bene al gatto e lo accarezzava spesso.

Cosa è successo quindi?È accaduto che l’inconscio di Elisabetta abbia associato il pericolo della violenza alla presenza di un micio, facendo produrre al corpo i sintomi di una aggressione esterna, come se una sostanza tossica stesse per avvelenarla.

Il peso delle parole
In maniera simile all’esempio riportato, le allergie possono innescarsi anche da parole o suoni uditi, visioni particolari o situazioni imbarazzanti.

Ciò che possiamo fare è analizzare bene quali altri elementi fossero presenti nel preciso momento in cui abbiamo subito uno shock.

Poniamo caso vi fosse del polline, oppure delle spore, o un particolare odore nell’aria: saranno quegli elementi materiali naturali che scateneranno l’effetto allergico.

Ricercare le cause intrinseche a una manifestazione allergica “sfogliando” il libro delle nostre vicende vissute ci permette di ridurre la dipendenza dai prodotti chimici utilizzati per curare, per esempio, una allergia ai pollini primaverili; una dipendenza che a lungo andare può divenire pericolosa, anche perché ci obbliga a dipendere da un farmaco per tutta la vita.

Se indaghiamo a fondo, possiamo anche arrivare a capire le cause di una intolleranza a un determinato alimento, che fino a una certa età eravamo soliti digerire senza problemi.

Selezioniamo i fotogrammi dell’ultima volta in cui abbiamo gustato quell’alimento: magari scopriamo che una telefonata ricevuta ci ha alterato l’umore, o che abbiamo ricevuto in quell’occasione una cattiva notizia o un dolore personale.

Il discorso non riguarda le intolleranze al latte o ai cerali, che dipendono di norma da cause intrinseche ai prodotti, come abbiamo visto qui.

Ricorda che l’evento che la nostra mente associa al fatto negativo può anche essere un oggetto, un suono, quindi anche delle parole, un odore o un qualcosa d’altro che mai avremmo creduto possibile potesse influenzarci così tanto.

Le origini di uno shock

Noi esseri umani tendiamo a percepire solo ciò che ci è concesso tramite i cinque sensi.

Non siamo quindi in grado di associare eventi che si manifestano per mezzo di energie su bande di frequenza o di vibrazione a cui non siamo naturalmente predisposti.

Di norma, pertanto, abbiamo dei limiti nella misurazione dello shock e dei suoi relativi effetti.

Una luce nella gamma dell’ultravioletto non viene memorizzata, un ultrasuono nemmeno e lo stesso dicasi per le manifestazioni energetiche sottili a cui spesso facciamo riferimento nei nostri scritti e che non percepiremo fintantoché non avremo sviluppato alcuni dei sensi sottili.

Dobbiamo partire dalla ricerca delle “parti” attraverso cui lo shock è entrato, e le informazioni esposte hanno questo scopo indicativo.

Fortunatamente, per mezzo dei sensi sottili, che sono la controparte di quelli fisici, possiamo compensare i danni latenti a livello psichico e più giù sino a quelli a livello fisico.

Nella tabella che segue trovi un primo elenco per identificare (e iniziare quindi ad allertare il tuo corpo) la “porta” attraverso cui potrebbe entrare lo shock e quale sistema/apparato potrebbe andare a colpire.

Come ripetiamo spesso, sulla base dei primi malesseri che accusiamo possiamo fare uno screening importante, andando a capire quale sistema è maggiormente sotto attacco, e ponendo quindi attenzione al nostro apparato cardiaco, respiratorio, e così via.

Nota: il termine “sieri” si riferisce ai prodotti sperimentali ben noti e che sono stati “forzati” nell’assunzione in maniera subdola e violenta, creando danni irreparabili in moltissimi soggetti proprio a livello del loro sistema immunitario, che ora è costretto ad attaccare le cellule del proprio corpo, proprio perché iper-stimolato da alcune proteine non naturali, oppure da una modificazione genetica in atto.

Dopo aver colpito uno dei sistemi, lo shock si manifesterà su una o più componenti di quel sistema, ovvero su un muscolo, oppure su una ghiandola, su un nervo o un vaso sanguigno o altro.

Sta a noi in prima istanza, e al medico poi, prestare la massima attenzione per identificarne gli effetti.

Quando uno shock si presenta, ognuno di noi reagisce in maniera differente, ma sono riscontrabili due modalità principali:

o reagiamo tentando di cancellare l’evento, ovvero cerchiamo di eliminare l’eccesso di energia negativa che ci ha travolto fin nelle cellule;
o reagiamo tentando di incrementare le nostre difese fino all’attacco, portando ancora più energia sin dentro le nostre cellule.

Sulla base della nostra reazione dipendono alcune patologie che si manifestano negli apparati menzionati nella tabella di cui sopra.

Il soggetto incline alla cancellazione può manifestare delle carenze in alcuni organi, mentre accade il contrario per il soggetto che incrementa le difese.

Come sempre, l’equilibrio è la cura da ricercare.

Come si manifestano le patologie dopo uno shock
Sulla base dei sistemi colpiti dallo shock, la manifestazione dell’inizio della patologia potrà presentarsi in modalità differenti.

A titolo esemplificativo, ne riportiamo alcune:

– Sul piano psichico: possiamo sentirci “staccati” dalla realtà fisica.
– Sul piano cerebrale: possiamo presentare una perdita di sensibilità.
– Sul piano fisico: possiamo manifestare delle eruzioni cutanee o dei dolori muscolari.
– Sul piano del comportamento: possiamo modificare il nostro modo di relazionarci.
– Sul piano professionale: possiamo cambiare totalmente settore professionale sentendoci insoddisfatti o irrealizzati.

La manifestazione sul piano fisico può avvenire attraverso delle azioni biologiche dettate dall’insieme dei fattori sopra riportati.

In particolare, in funzione della reazione di cancellazione o di incremento dell’evento possono presentarsi sul nostro corpo delle anomalie come le seguenti:

– Calcoli, escrescenze varie interne o esterne, masse adipose, ecc. (in seguito a incremento).
– Ulcere, ferite, ecc. (in seguito a cancellazione).
– Infezioni, infiammazioni, turbe psichiche, ecc. (in seguito a incremento).

Le informazioni e gli elementi fin qui riportati possono aiutarti per una lettura profonda del tuo stato di salute e per ottenere una visione differente, e molto spesso veritiera, delle cause che hanno portato a una certa patologia.

Come affermato più volte, la soppressione di un sintomo saltuario è accettabile, ma la continua assunzione di prodotti al fine di non percepire il segnale che il nostro corpo ci invia corrisponde a togliere la lampadina del segnale di pericolo dal cruscotto della nostra macchina: alla fine il motore si romperà irreparabilmente.

A conclusione di queste riflessioni trovi delle tabelle che si propongono di essere il più possibile utili e pratiche.

Potrai ricercare e analizzare in funzione della parte dolente quale potrebbe essere la causa scatenante, e quindi elaborare personalmente una azione di recupero.

Tutto viene collegato alle quattro parti del nostro cervello fisico che si attivano in funzione dei nostri vissuti emozionali.

Puoi scaricare le tabelle in formato pdf, cliccando sul pulsante al di sotto delle immagini.

Come utilizzare al meglio le tabelle riepilogative
Per cercare di trovare una risposta alle malattie che ci resistono utilizzando le tabelle fin qui esposte dobbiamo suddividere la nostra ricerca in base alle seguenti domande:

1) Quale sistema è sotto attacco o è stato attaccato?

2) Quale organo in particolare o quale tessuto è interessato?

3) Ho cercato di cancellare l’evento o lo ho alimentato?

4) In che forma si è manifestata la patologia?

5) Quale parte del mio cervello è collegata al sintomo e all’evento?

L’autoguarigione da situazioni che la medicina convenzionale non considera, oppure tenta di curare con psicofarmaci, non è sicuramente immediata.

Tuttavia, anche la sola presa di coscienza che l’inizio di un particolare malessere sia avvenuto dopo un particolare evento o shock corrisponde già all’inizio di una guarigione.

Le tabelle riportate in questa trattazione hanno proprio questo scopo, e servono per continuare la “terapia” sottile di ricerca e rimessa in ordine.

Quando al nostro inconscio viene permesso di interagire coscientemente con la nostra mente razionale accadono i miracoli, la nostra Volontà diventa “Cosciente” e percepiamo il nostro Spirito che ci guida nelle esperienze di questa vita terrena.

Questo contributo è stato scritto dall’ing. Stefani nell’ottobre 2023.