Troppo spesso però ad annientarci è un profondo senso di colpa.
Ci sentiamo in colpa per la sofferenza che proviamo, per i disagi che manifestiamo.
Abbiamo paura di mostrare che abbiamo paura. E per questo, non ci accettiamo.
Riscoprire la naturalità
Siamo sovraccaricati: dagli stimoli digitali, dal nostro modo di vivere e lavorare, dalle pressioni che ci imponiamo. Continuiamo a cercare la cosa giusta da fare per essere felici.
Quando sentiamo un blocco dentro di noi, abbiamo due strade per rimuoverlo: da un lato vi è la via della sofferenza, dall’altro vi è quella della Consapevolezza.
Più diventiamo consapevoli, meno manifestiamo blocchi e disagi interni.
La nostra parte Animica si esprime nell’inconscio, fuoriesce nella naturalità delle nostre azioni e dei nostri comportamenti. Quando ci accettiamo e ci amiamo per come siamo, tutto si fa più naturale, tutto diventa più semplice, perché reale.
Dobbiamo smetterla di considerarci sbagliati agli occhi degli altri: sulla nostra strada incontriamo le persone che ci hanno scelto per la loro storia.
Osho
Verso scelte evolutive
Quando usciamo dalla logica del giudizio iniziamo ad accettarci per ciò che siamo. L’accettazione è, infatti, il riconoscimento senza giudizio.
In tal modo, le scelte compiute al di fuori della paura e della colpa, quindi nella Consapevolezza, ci portano a evolvere verso l’Amore.
Quando siamo consapevoli ci accorgiamo di cosa accade davvero: i nostri pensieri creano la nostra realtà, ciò significa che i problemi che incontriamo non sono le persone, i luoghi e le situazioni, ma i pensieri che abbiamo su di loro.
I ricordi possono risuonare intrisi di giudizio, rabbia e senso di colpa. Le sensazioni che siamo sicuri di provare non devono influenzarci, perché derivano da una visione che si basa su ciò che è al di fuori di noi.
La consapevolezza di essere noi i creatori della nostra realtà ci porta a essere responsabili di ciò che avviene, in quanto tutto è parte della nostra esperienza. Se creiamo la nostra realtà, allora creiamo anche tutto quello che vediamo, anche le parti che non ci piacciono.
Tutto è collegato con l’esperienza che ne facciamo in noi. Tutto ciò che elaboriamo, è in noi. Se non elaboriamo qualcosa, questa non esiste.
Siamo responsabili dei problemi che compaiono dentro di noi: quando ci assumiamo questa responsabilità e iniziamo a purificare i nostri pensieri inquinati e a sostituirli con l’Amore, il nostro cammino diventa più luminoso.
I quattro stadi del risveglio spirituale
Ogni risveglio, o illuminazione, si svolge in 4 stadi.
Nel primo stadio siamo vittime, ci sentiamo impotenti, pensiamo che il mondo possa legarci e combattiamo contro chi è responsabile di noi.
Nel secondo stadio iniziamo ad avere tutto sotto controllo, capiamo il potere di definire delle intenzioni, di visualizzare ciò che vogliamo, di agire e di raggiungerlo.
Nel terzo livello ci arrendiamo, lasciamo andare l’ego, accettiamo ciò che è.
Nel quarto livello ci risvegliamo, dopo aver cominciato a capire che le nostre intenzioni sono limitazioni. Iniziamo ad avere fede, a esercitare una Consapevolezza della nostra connessione col Divino. Cominciamo a riconoscere l’ispirazione quando ci arriva, e ad agire in base a essa.
Siamo noi i responsabili
Siamo noi i co-creatori della nostra realtà, ma è un processo inconscio, non ne abbiamo conoscenza o controllo cosciente.
Ciò che accade nella nostra vita non è colpa nostra, ma è nostra responsabilità.
Se ci assumiamo la responsabilità totale di ciò che capita nella nostra vita, allora comprendiamo l’impossibilità di accusare qualcuno per ciò che accade nella nostra realtà presente.
Diventiamo consapevoli della nostra realtà perché ce ne siamo presi la responsabilità: la abbiamo accettata, fatta nostra e amata.
Più curiamo ciò che ci capita, più ci apriamo alla Consapevolezza e all’Amore.
Per maggiori informazioni >> Manuale del Ben-Essere