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Un calcolo che potrebbe essere considerato perfino per difetto ci porta a considerare che nel nostro organismo ci siano 100 mila miliardi di cellule, 1 milione di miliardi di batteri e 1 miliardo di miliardi di virus!

Come è possibile che ancora oggi si possa avere paura dei virus , che sono già dentro di noi e cooperano al mantenimento della nostra stessa esistenza in vita?

I virus e la Vita

Se pensiamo poi ai virus esterni agli organismi viventi, alla luce di quanto fino ad ora espresso (clicca qui per leggere L’inizio della vita, i virus e il Tao), potremmo arrivare a ipotizzare che, se esistono recettori sulla membrana cellulare che sono in grado di captare queste molecole informazionali esterne, vuol dire che il nostro sistema ha bisogno di attirare proprio quelle informazioni e servirsene per determinati fini, poiché la Natura non ha creato nulla per caso.

Tutto ciò può avvenire solo in funzione di una risonanza reale tra il DNA della cellula ed il DNA o l’RNA virale, che si manifesta attraverso segnali elettromagnetici. Una volta entrato nel sistema, la molecola informazionale virale ha come unico scopo quello di insediarsi nel DNA cellulare, per permetterne una strategia evolutiva e di cambiamento.

Non è possibile pensare che il DNA incluso nel nucleo di ognuna delle nostre cellule possa essere sempre lo stesso, perché la Vita si auto-mantiene attraverso la dynamis, il cambiamento, la continua trasformazione, in considerazione del fatto che la stasi è morte. Quindi combattere un virus significa andare contro la Vita stessa.
E poi giocare come dei novelli Frankenstein a trasformare i virus in laboratorio, creandone di nuovi, ci fa ritenere che la medicina etica sia ormai scomparsa, sostituita da uno scientismo dogmatico che ha la presunzione di trasformare e cambiare le leggi stesse della Vita.

Tutto questo non può che creare danni irreparabili alle persone, perché l’inserimento di informazioni anomale, cioè non naturali, di DNA o RNA virale manipolato in laboratori nei quali non si tiene conto minimamente del rispetto per la Vita, crea informazioni dissonanti col sistema vivente, altamente pericolose per la sua sopravvivenza.

Ipotesi da dimostrare sul Coronavirus

Un vaccino anti-influenzale o anti-batterico, contenente materiale organico gravemente manipolato con additivi tossici, nanoparticelle, sostanze farmacologiche varie, cellule fetali abortite e proteine anomale potrebbe indurre una maggiore suscettibilità a virus o batteri, attraverso il fenomeno della interferenza virale.

Un’amplificazione patologica potrebbe essere ipotizzata anche per le frequenze elettromagnetiche che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana, come quelle dei sistemi wi-fi, dei ripetitori per i cellulari, dei cellulari stessi, fino ad arrivare alle frequenze 5G che sono state rese sperimentali proprio l’anno scorso nelle stesse zone nelle quali si è verificata l’epidemia locale da SARS-COV2, il coronavirus che ormai tutti conoscono.

Tutte queste ipotesi andrebbero dimostrate con dati epidemiologici e validate scientificamente, attraverso ricerche indipendenti dalla scienza dogmatica che afferma la validità del pensiero unico dominante, e contrasta qualsiasi voce discordante, tacciandola di complottismo e di ciarlataneria. I dati definitivi potranno essere elaborati solo quando l’epidemia sarà finita, valutando numeri, cartelle cliniche, strategie terapeutiche adottate, politiche sanitarie intraprese.

In ultima considerazione, se tutto è energia, e in particolare energia informata, non si può tralasciare di considerare quanto la paura della sofferenza e della morte, instillata ogni giorno dalle televisioni e dai giornali, abbia potuto giocare un ruolo molto significativo nelle vicende correlate al coronavirus che si è ritenuto responsabile della COVID 19, la patologia che ha portato a morte decine di migliaia di italiani e centinaia di migliaia di persone nel mondo.

I significati simbolici legati al Covid-19

Non si può ignorare il significato simbolico dell’organo polmone, collegato con la paura di soffocare, con l’ansia di separazione, con il panico della morte (ed ecco l’estrinsecazione delle polmoniti interstiziali con insufficienza respiratoria); né si può trascurare il senso analogico della CID (coagulazione intravascolare disseminata), che si è visto rappresentare la vera causa di morte nella quasi totalità dei soggetti, collegata con una malattia tromboembolica polmonare, che poi diventa generalizzata ad altri organi, creando insufficienze d’organo sistemiche.

Il significato simbolico del sangue riguarda proprio l’identità personale; quindi un sangue che tende a coagularsi rappresenta un mancato fluire, un irrigidimento collegato a un blocco, a una stasi nel proprio processo di identità, che perde la propria essenza vitale e impedisce all’individuo di sentirsi tale, come se non ci fossero più i confini che regolano la vita.

In tal senso, anche alla morte andrebbe restituita una dignità che come esseri umani abbiamo perso, forse in modo irreversibile. Ma tutto questo potrebbe essere cambiato, se solo potessimo ritrovare i veri valori del rispetto per la Vita, per tutte le forme vitali che abitano sul nostro meraviglioso pianeta, attraverso i valori della cooperazione, della sostenibilità, della solidarietà, della resilienza, al di là di ogni potere prevaricante di pochi soggetti sulla massa delle persone, oltre ogni antagonismo, competizione, distanziamento sociale, paura di vivere.

Tutto è energia

Sarebbe auspicabile ritrovare il senso della nostra stressa esistenza nel simbolo unificante del TAO, perché siamo tutti collegati, non esiste separazione, tutto è energia informata (anche i virus lo sono), tutto è giusto e perfetto. Questa si chiama Vita, tutto il resto è la non-vita. Vogliamo allora permetterci di vivere e non di sopravvivere?

Il mio augurio è che attraverso un processo individuale e collettivo di volontà cosciente e di consapevolezza coerente, scegliamo finalmente di esprimere la Vita, di fare tesoro delle lezioni che la Vita ci invia (compresa quella del coronavirus), abbandonando i modelli inconsci di ordinaria sopravvivenza che ormai da millenni stiamo adottando come esseri umani.
Sia così.

Dott. Francesco Oliviero
Medico, psichiatra, pneumologo, esperto in medicina centrata sulla persona
francescooliviero8@gmail.com
www.francescooliviero.it

Bibliografia