È stato pubblicato di recente l’ultimo libro del dottor Francesco Oliviero, scritto in collaborazione con lo psicologo Corrado Barba: non potevamo non leggerlo subito!
Ecco quindi il nostro pensiero al riguardo e, come sempre, un piccolo estratto del testo, che il dottore ci ha gentilmente concesso di pubblicare.
Avevamo già parlato del test kinesiologico quantistico sul nostro blog, puoi recuperare le informazioni qui.
Il Test Kinesiologico Quantistico è una tecnica di indagine interiore che origina da teorie molto antiche e si rivela prettamente pratica.
Va a scandagliare le memorie del nostro passato, recente e remoto, quindi si espande in un campo di Coscienza con molte sfaccettature, che vanno dal rivivere il ricordo fino allo scoprire qualcosa di totalmente nuovo e inaspettato.
Come questo manuale!
Carl Gustav Jung
Il libro nasce con lo scopo di spiegare e divulgare la metodica del Test Kinesiologico Quantistico, ma in realtà approfondisce l’ambito delle emozioni e della loro espressione (conscia e inconscia) sul corpo fisico.
Quando un essere umano non è in grado di riconoscere l’emozione di fondo o il trauma alla base di un proprio comportamento, malattia o credenza, è necessario interagire con l’inconscio per scoprire le sue parti nascoste e in ombra.
Il Test Kinesiologico Quantistico permette di intuire quale disarmonia animica è intervenuta, perché la malattia è il “grido dell’anima”.
Si tratta di una metodica non oggettiva ma soggettiva, un’opportunità per mettere ordine nel nostro disordine interiore.
In tale ottica, il test kinesiologico quantistico ci permette di capire come il pensiero della persona abbia potuto creare tale disordine, perché “noi siamo quello che pensiamo di essere”, e, come ripetiamo spesso, i nostri pensieri condizionano la nostra realtà interna ed esterna.
La lettura di questo libro ci guida agevolmente allo studio delle emozioni, dei chakra e degli antichi gesti dei mudra, scopriamo i significati degli organi e anche alcune tecniche di liberazione emozionale che si applicano per cancellare definitivamente i blocchi energetici che hanno creato il disagio fisico ed emozionale.
Un bel viaggio dentro noi stessi, che consigliamo a tutti!
Il Test Kinesiologico Quantistico
Di seguito puoi leggere un breve estratto del libro.
E più in basso trovi il video di presentazione del testo, raccontato dal dottor Oliviero.
Un ricordo è un vero e proprio circuito mentale, è proprio un fatto fisico; tale fenomeno è di vitale importanza per la comprensione della nostra vita, perché tutto è memoria e la memoria siamo noi.
Le emozioni che proviamo vengono immagazzinate nella mente e nell’inconscio attraverso un meccanismo che potremmo chiamare di cristallizzazione emozionale.
Le cristallizzazioni emozionali sono, di fatto, tutta la nostra storia emotiva e contengono proprio le reazioni agli eventi che ci sono accaduti.
Il fatto importante è che, attraverso questi circuiti mentali, gli eventi successivi che ci capiteranno nella vita saranno valutati e interpretati.
Facciamo un esempio chiaro e semplice: quanti, da piccoli, sono stati spaventati da un cane? Credo che quasi tutti abbiamo vissuto questa esperienza e, se è stata sgradevole (paura), accadrà che quando ci avvicineremo a un cane, riattiveremo le nostre paure e anche l’ansia collegata.
Perché ho paura? Perché i miei circuiti neuronali fanno in modo che noi vediamo lo stesso problema del passato, anche se le situazioni di vita sono diverse nel presente e noi ne siamo consapevoli; in sintesi si viene a creare un vero imprinting a livello mentale, una scheda madre (utilizzando un termine informatico) composta dalle migliaia di informazioni emozionali immagazzinate dalla nascita a oggi; essa ha registrato migliaia di cristallizzazioni, che in totale compongono il nostro cervello.
Quindi, non è detto che ci debba essere un pericolo reale; ci sarà comunque una proiezione che è il nostro imprinting, il nostro biglietto da visita, che presentiamo inconsciamente ogni qualvolta ci relazioniamo con l’esterno; è la vocazione che abbiamo di noi stessi, perché a questo punto siamo persone che hanno paura dei cani, anche di un cucciolo.
Scoprire tutto ciò con la nostra mente è difficilissimo, e noi non ci rendiamo quasi mai conto di questo filtro automatico che abbiamo; il motivo per cui sia così difficile scorgere queste cristallizzazioni è dovuto al fatto che sono collegate all’interno dell’inconscio.
Quest’ultimo è un sistema a difesa di queste emozioni; il suo scopo è quello di proteggerci nel quotidiano da ferite e conflitti vissuti nel passato, perché se ogni volta che vedessimo un cane avessimo paura di essere morsi, vivremmo malissimo.
L’esempio del cane rimane comunque un caso semplice da individuare, perché il soggetto ricorda l’evento scatenante, ricorda perfettamente il trauma, quindi siamo ancora nella memoria conscia.
Il caso si complica quando abbiamo una paura, ma non la ricolleghiamo a nulla. Fobie e attacchi di panico, stati d’ansia incontrollati sono esempi calzanti di queste memorie inconsce, cristallizzazioni così radicate da prendere il timone della nostra vita. In pratica non vogliamo più uscire di casa, non perché potremmo incontrare un cane, ma perché abbiamo un senso d’ansia o una paura generica non collegabile a nulla di concreto; non possediamo più un ricordo dell’evento scatenante, perdiamo l’evento, ma conserviamo l’emozione.
Questo sistema delle rimozioni ci fornisce una più diretta comprensione della mente e dei suoi schemi limitanti e ci offre anche la possibilità di tradurre un disagio interiore in una nuova esperienza di trasformazione. Di fronte a un cane non dovrei pormi con paura, ma capire che è solo una reazione a un’esperienza traumatica vissuta in passato; questo mi dovrebbe permettere di valutare se c’è un pericolo reale e cercare di superarlo.
Il punto della questione è che quando io vedo un cane, in realtà sto proiettando l’immagine del cane minaccioso contenuta nel mio inconscio; quindi tutto il rimosso con tutte le sue cristallizzazioni emozionali viene elaborato dall’inconscio, e questo materiale è una specie di film che noi riportiamo nella vita reale. Sovrapponiamo la pellicola del passato alle immagini registrate del presente, con la conseguenza che questa sceneggiatura scritta dall’inconscio è ciò che facciamo oggi.
La nostra vita reale è sempre successiva a quella dell’inconscio.
Da ciò scaturiscono due riflessioni basilari: la prima è che il passato plasma il nostro presente, la seconda è che, sapendo di cosa è composto l’inconscio, possiamo anticipare il futuro, visto che ripetiamo sempre lo stesso cliché.
Hai già avuto modo di leggere questo libro? Ti incuriosisce?
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Il libro è in vendita nelle librerie tradizionali e online.